Entro il 2026 il Governo intende approvare una legge quadro sulle PMI che ne favorisca la crescita dimensionale e il passaggio generazionale.
La previsione è contenuta nel Piano Strutturale di Bilancio, che prevede diverse misure volte al miglioramento dell’ambiente imprenditoriale: la riforma già in atto del mercato dei capitali, interventi progressivi sui diversi settori per stimolare la concorrenza, strumenti per potenziare la digitalizzazione e l’internazionalizzazione delle imprese.
Vediamo tutto.
Legge quadro sulle PMI entro il 2026
L’obiettivo è quello di migliorare l’accesso al credito agendo su diversi fattori quali la crescita dimensionale, anche attraverso processi di aggregazione, e il passaggio generazionale, tradizionalmente un momento delicato per le imprese di piccole dimensioni.
Il 2026 sarà dedicato oltre che all’approvazione della legge, alla messa a punto degli strumenti attuativi, mentre negli anni successivi verranno consultate le associazioni di categoria, avviando un tavolo di lavoro specifico.
Il tavolo dovrà avere funzioni di monitoraggio, anche per evidenziare criticità da risolvere eventualmente ricorrendo a strumenti legislativi.
La riforma del mercato dei capitali
Nel frattempo, la riforma del mercato dei capitali dovrebbe stimolare le piccole e medie imprese ad avvicinarsi al mercato, anche modernizzando la finanza d’impresa.
Quest’anno è stato approvato un primo tassello di riforma, con la legge 21/2024 che, con riferimento alle PMI, estende la definizione alle aziende con capitalizzazione fino a 1 miliardo di euro dall’attuale soglia di 500 milioni, e contiene misure sulla digitalizzazione delle quote.
Queste norme mirano ad estendere la platea di imprese che possono usufruire delle agevolazioni per la quotazione delle PMI, e a favorire la circolazione delle quote di partecipazione.
E’ stata anche conferita delega al Governo, da esercitare entro il marzo del 2025, per portare avanti la riforma, e in questo ambito è stata formata in maggio una commissione di esperti per supportare il lavoro.
Leggi sulla concorrenza, obiettivi al 2029
Sulla concorrenza, viene definito un cronoprogramma che verrà scandito dalle leggi annuali. Nel 2026 focus sulla riduzione dei limiti orari per il commercio al dettaglio e dei vincoli alle promozioni di vendita, nel triennio 2027-2029 le leggi annuali prevederanno interventi nelle professioni non regolamentate, nei trasporti ferroviari regionali, nel servizio postale, nell’energia idroelettrica e nel comparto delle acque minerali.
Infine, per la digitalizzazione delle imprese vengono citati il programma Made in Italy 2030 e il Fondo per lo sviluppo delle tecnologie istituito dalla Legge di Bilancio 2019, che verrà potenziato. Alle applicazioni di Intelligenza Artificiale, Blockchain e Internet of Things verranno aggiunte anche la ricerca su nuovi materiali e l’hardware.
Infine, sul fronte dell’internazionalizzazione, è prevista un’attività di promozione all’estero del Made in Italy e lo sviluppo dei rapporti economici con i paesi africani in coerenza con il Piano Mattei.