Nell’ultimo anno, i prestiti bancari alle imprese italiane – specificatamente, alle società non finanziarie – hanno registrato una diminuzione del 5%. Questo calo corrisponde a una perdita di 33,3 miliardi di euro.
Tale stretta è principalmente dovuta al fatto che le PMI del settore Manifatturiero – settore ad oggi in crescente difficoltà – sono quelle che rappresentano gran parte della domanda complessiva di credito avanzato dalle imprese italiane.
Questo, unito alla crisi economica generalizzata e al forte inasprimento del costo del denaro imposto dalla BCE, ha portato a un indebolimento significativo della richiesta di liquidità.
=> Peggiora la qualità del credito delle imprese
Province più colpite dal calo prestiti
Tra maggio 2023 e lo stesso mese del 2022, la provincia più colpita dal credit crunch è stata Trieste: nel periodo preso in esame, ha registrato una riduzione netta dei prestiti alle imprese del 15% (-673,8 milioni di euro).
Seguono Aosta a -14,6% (290,7 milioni) e Biella a -12,7% (-232 milioni). La classifica prosegue con Savona, in contrazione del 12,2% (251,2 milioni) e Cagliari, con una riduzione dell’11,6% (-384,3 milioni di euro).
Se però consideriamo i dati in termini assoluti, la città più penalizzata è stata Roma, con una contrazione dei prestiti alle imprese di 5,1 miliardi di euro.