Adeguarsi alle richieste della UE in tema di requisiti ESG per la sostenibilità ambientale, sociale e di governance diventerà obbligatorio anche per le microimprese che vogliono accedere al credito.
In vista del nuovo adempimento che l’Unione Europea imporrà anche alle imprese di piccole dimensioni, la CGIA di Mestre sta mettendo a punto uno strumento ad hoc per la misurazione degli impatti ESG.
Il primo step è la realizzazione di un questionario in grado di testare la sostenibilità ambientale dei piccoli produttori. Un centinaio di domande di natura quantitativa e qualitativa che, in base al punteggio finale, fornisce una fotografia puntuale del grado di sostenibilità delle imprese: in caso la valutazione ESG insufficiente, viene individuato un percorso di miglioramento finalizzato a superare la soglia minima di sostenibilità.
La CGIA, inoltre, pensa di rendere disponibile entro l’autunno uno strumento di certificazione standardizzato per consentire alle piccole realtà, una volta superato il test, di avere tutte le carte in regola per ottenere un prestito a tasso molto agevolato attraverso i canali di credito tradizionali.
Nei prossimi anni – afferma il Presidente della CGIA Roberto Bottan – banche, investitori e istituti di credito garantiranno maggiori finanziamenti e a tassi più convenienti solo alle imprese che saranno in grado di rendicontare gli impatti ESG, premiando la loro vocazione alla sostenibilità ambientale.
Un tema ormai è diventato di grande attualità e sempre più presente anche nella gestione aziendale delle nostre piccolissime realtà, ma estremamente difficile da misurare.