Tra le aziende che hanno ricevuto finanziamenti contro la crisi Covid, soltanto il 70% circa è riuscito a rimettersi in sesto mentre la restante quota è uscita dal mercato o è tuttora zombie. Le aziende di questo tipo finanziate sono il 28,8%, e nel biennio 2020-21 quelle risanate hanno superato le 40mila unità.
Sono i dati dello studio Cerved “Anatomia delle imprese zombie”, che analizza un segmento di imprese più mobile di quanto si creda: attualmente, sulla base dei bilanci 2021, in Italia ci sono 23mila 262 aziende zombie, composte dalle 12mila 456 che non si sono risanate (ancora zombie) e da 10mila 806 new entry, per il 45,9% finanziate dal Fondo di Garanzia con 7 miliardi di euro a fronte di 20,4 miliardi di debiti finanziari iscritti a bilancio.
Imprese zombie: cosa sono
Le aziende zombie sono società in crisi, tenute in vita grazie al contributo dei creditori. In pratica, si trovano in un limbo da cui possono però anche uscire, e venire dunque salvate rientrando nel mercato. Le migliori probabilità si hanno quando il soggetto finanziatore è il Fondo di Garanzia PMI.
Aziende zombie in Italia
L’Italia è uno dei Paesi OCSE a più alta incidenza di imprese zombie, che si sono più che dimezzate a partire dalla crisi del 2012 ma sono di nuovo cresciute nel 2020 a causa della pandemia, quando le misure di sostegno hanno mantenuto sul mercato realtà molto fragili finanziariamente.
Gli ultimi anni hanno visto un po’ un’altalena: nel 2020 le zombie erano schizzate a 40mila 218 (cifre che non si vedevano dal 2015), mentre al contrario, nel 2021 la ripresa economica favoriva l’uscita dallo status di zombie di 27mila 762 imprese.
Aziende zombie: comparti interessati
Lavorazione dei metalli, logistica e trasporti, chimica e farmaceutica, servizi assicurativi, finanziari e non finanziari, largo consumo, elettromeccanica e sistema casa si rivelano i comparti con la più alta percentuale di aziende zombie risanate sul totale del 2019.
I settori dove le imprese riscontrano invece più difficoltà a rientrare a pieno titolo nel mercato sono sistema moda, mezzi di trasporto, costruzioni, carburanti, energia e utility, elettrotecnica e informatica.
La mappa italiana
L’analisi territoriale vede in Trentino Alto Adige la più altra percentuale di aziende zombie sanate sul totale del 2019 (61,2%), seguito da Abruzzo (55,7%), Calabria (55,2%), Sardegna (54,9%), Basilicata (53,5%), Piemonte e Sicilia (53,3%), Puglia (52,8%), Veneto (51,8%) e Marche (50,5%). Maglia nera invece alla Valle d’Aosta (44,2%); con risultati un po’ migliori, ma sempre in fondo alla classifica, troviamo Liguria (47,2%), Toscana (47,5%), Umbria (48%), Molise (48,8%), Emilia Romagna (48,9%), Friuli Venezia Giulia (49,5%), Lazio e Lombardia (49,6%), Campania (50%).