La sostenibilità rappresenta un volano per la crescita delle PMI del Made in Italy, sempre più propense a cogliere le numerose opportunità generate dalla transizione ecologica. Ma qual è la reale intensità degli investimenti sostenibili portati avanti dalle piccole e medie imprese? Quali i progressi e gli sviluppi compiuti nel tempo?
A scattare una fotografia di questo fenomeno è il Kaleidos Impact Watch di Banca Ifis, l’Osservatorio periodico – sviluppato dalla challenger bank presieduta da Ernesto Fürstenberg Fassio – che focalizza l’attenzione sui temi e le iniziative che abilitano la transizione sostenibile.
Grazie all’Indice della Transizione Ecologica creato ad hoc, infatti, il report permette di misurare concretamente i passi in avanti sulla sostenibilità delle PMI rilevando gli interventi concreti, la percentuale di fatturato investito e le iniziative strutturali e organizzative, monitorando nuovi trend e prospettando scenari futuri.
PMI italiane alla prova della sostenibilità
La transizione green è vista oggi come una priorità per il business, tanto che la situazione attuale vede le PMI interessate a sfruttare tutti i benefici che derivano dal risparmio energetico e dalle risorse naturali, soprattutto dal punto di vista del contenimento dei costi e della conquista di una migliore reputation presso tutti gli stakeholder.
Analizzando i dati contenuti nell’edizione di dicembre 2022 del Kaleidos Impact Watch, infatti, emerge solo un lieve calo degli importi investiti in sostenibilità (2% in rapporto al fatturato contro il 2,2% di marzo 2022), complici le difficoltà congiunturali legate a energia e materie prime.
L’Indice della Transizione Ecologica, tuttavia, si mantiene stabile a 34 su 100 e conferma la propensione delle aziende a intraprendere un percorso di transizione sostenibile: mediamente ciascuna impresa ha attuato 3,1 azioni, orientate prevalentemente al passaggio verso energie pulite e rinnovabili e all’economia circolare.
Focalizzando l’attenzione sui vantaggi concreti della transizione green, inoltre, il 95% delle PMI del campione preso in esame ha dichiarato di aver ottenuto notevoli benefici legati sia al miglioramento dell’immagine sia alle opportunità di business.
I settori Best Performer del Made in Italy
È sempre il Kaleidos Impact Watch di Banca Ifis a evidenziare come il cambiamento sostenibile sia guidato prevalentemente dalle PMI di maggiore dimensione, tanto che le aziende con almeno 50 dipendenti realizzano in media 3,5 interventi di sostenibilità contro i 3,1 delle realtà con massimo 20 dipendenti.
A mostrare performance migliori in termini di investimenti green, inoltre, sono le imprese che operano nel ramo chimico e farmaceutico, seguite dalle aziende dei settori automotive, logistica-trasporti e agroalimentare che si annoverano tra i comparti più virtuosi, in controtendenza rispetto a moda, sistema casa e soprattutto costruzioni.
PMI e sostenibilità sociale
Analizzando le azioni a elevato impatto sociale messe in campo dalle imprese verso dipendenti e fornitori esterni, ammonta al 55% la percentuale delle PMI italiane attiva su questo fronte, soprattutto tramite progetti di investimento sui propri collaboratori e iniziative per il territorio. Solo in misura minore, invece, le piccole e medie imprese agiscono attraverso la beneficienza.
È in calo del 5%, tuttavia, la quota di PMI che hanno pubblicato un bilancio di sostenibilità trascurando una notevole occasione di trasparenza e di apertura al dialogo con la platea di investitori, sempre più attenta alla sostenibilità.
Previsioni future e ostacoli da superare
Le previsioni future relative alla transizione green delle PMI sono confortanti e dimostrano che la sostenibilità resta sempre al centro dell’attenzione delle imprese, che non hanno cancellato i propri programmi di investimento per il biennio 2023-2024.
Se il 50% delle PMI avrà effettuato almeno un investimento in sostenibilità ambientale entro il 2024, il 36% si mostra disposto a investire ma allo stesso tempo è consapevole di dover affrontare tre ostacoli ardui da superare: costi elevati, difficoltà di implementazione e mancanza di competenze.
Il settore delle costruzioni, ad esempio, è il comparto che dichiara maggiori difficoltà nel processo di transizione verso la sostenibilità, puntando il dito contro le normative e le regolamentazioni complesse.
I settori chimica e farmaceutica a agroalimentare, invece, nel corso del 2024 vanteranno il maggior numero di aziende con almeno un investimento in sostenibilità. Saranno le energie rinnovabili, in particolare, ad avere una notevole diffusione nel biennio 2023-2024 anche in virtù del forte incremento dei costi dei prodotti energetici.
Kaleidos Impact Watch di Banca Ifis
L’edizione di dicembre 2022 del Kaleidos Impact Watch di Banca Ifis, presieduta da Ernesto Fürstenberg Fassio, ha analizzato le azioni in ottica sostenibile messe in campo da un campione rappresentativo delle piccole e medie imprese attive nei 10 settori produttivi tipici del Made in Italy: agroalimentare, automotive, chimica e farmaceutica, costruzioni, logistica e trasporti, manifattura, meccanica, moda, sistema casa, tecnologia.