Negli ultimi anni, nel mondo finanziario si è assistito a una significativa espansione degli investimenti ESG, con istituzioni, governi e individui che riconoscono le interdipendenze tra le questioni sociali, ambientali ed economiche.
L’acronimo ESG sta per Environment (ambiente), Society (società) e Governance (il governo dell’impresa) e descrive le aree che caratterizzano un investimento sostenibile, responsabile o etico.
Investimenti ESG: cosa sono e quali sono
Gli investimenti ESG si riferiscono agli investimenti che danno priorità a fattori o risultati ambientali, sociali e di governance ottimali. L’ESG investing è ampiamente considerato come un modo di investire “sostenibile”, in cui gli investimenti vengono effettuati tenendo conto dell’ambiente e del benessere umano, oltre che dell’economia.
In altre parole il termine ESG viene usato nei mercati dei capitali e utilizzato dagli investitori per valutare il comportamento aziendale e determinare la futura performance finanziaria delle società, un sottoinsieme di indicatori di performance non finanziari che includono questioni sostenibili, etiche e di corporate governance, come la gestione dell’impronta di carbonio di un’azienda e la garanzia di sistemi in atto per assicurare la responsabilità.
Gli investimenti ESG sono entrati ufficialmente nel discorso degli investitori mainstream dopo la pubblicazione dei Principles for Responsible Investments (PRI) nel 2006, una serie di linee guida delle Nazioni Unite per l’incorporazione dei fattori ESG nella politica e nella strategia aziendale. I PRI hanno oltre 2.000 firmatari e sono ampiamente considerati il punto di riferimento ufficiale per tutti gli investimenti ESG.
Criteri ESG: come sono composti gli indici
L’ESG si riferisce a una classe di investimenti nota anche come “investimenti sostenibili”, termine generico per indicare gli investimenti che cercano di ottenere rendimenti positivi e un impatto a lungo termine sulla società, sull’ambiente e sulla performance dell’azienda. Esistono diverse categorie di investimenti sostenibili. Esse comprendono l’impact investing, l’investimento socialmente responsabile (SRI), l’ESG e l’investimento basato sui valori.
Le perturbazioni del mercato e l’incertezza causata dalla pandemia nel 2020 hanno portato molti investitori a rivolgersi ai fondi ESG per ottenere una maggiore resilienza. Infatti, i primi tre mesi del 2020 hanno visto affluire 45,6 miliardi di dollari in questi fondi a livello globale.
Attualmente 30,7 trilioni di dollari si trovano in fondi d’investimento sostenibili in tutto il mondo, e si prevede che questa cifra potrebbe salire a circa 50 trilioni di dollari nei prossimi due decenni. Un numero sempre maggiore di investitori cerca di finanziare organizzazioni e prodotti che sostengono e promuovono la sostenibilità e rispettano le normative emergenti, come quelle sul cambiamento climatico. Questa domanda è stata soddisfatta da una maggiore azione sulle questioni ESG nel mondo degli affari, nonché da rendimenti sugli investimenti progressivamente più elevati per i fondi ESG, grazie alla loro resilienza nei confronti delle tradizionali perturbazioni del mercato.
I portafogli che incorporano ESG e sostenibilità spesso registrano performance migliori nel lungo termine rispetto a quelli che non lo fanno. Così, la società statunitense di servizi finanziari Morningstar ha rilevato che, su un periodo di 10 anni, l’80% dei fondi azionari misti che investono in modo sostenibile ha superato i fondi tradizionali e il 77% dei fondi ESG esistenti 10 anni fa è sopravvissuto rispetto al 46% dei fondi tradizionali.
Questo boom degli investimenti ESG può essere attribuito a una serie di fattori. Allo stato attuale abbiamo una maggiore consapevolezza delle questioni sociali, lavorative e dei diritti umani e dei rischi per il mondo delle imprese. Anche la crescente preoccupazione per le questioni ambientali, come il cambiamento climatico, influenza le decisioni degli investitori. Anche il maggiore impegno di gruppi precedentemente meno coinvolti negli investimenti tradizionali, in particolare giovani e donne, abbia contribuito al boom degli investimenti ESG. In sostanza, se si vuole rimanere competitivi, le pratiche ESG devono essere all’ordine del giorno.