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Come finanziare una startup

di Alessandra Caparello

19 Settembre 2023 13:45

Come finanziare la fase di startup della propria azienda: ecco tutti i canali di credito, con le condizioni e le metodologie da seguire in ciascun caso.

Tanti gli ostacoli e le sfide che si trova davanti chi decide di portare avanti una propria idea imprenditoriale e avviare una startup. Dal team al marketing del prodotto / servizio passando per l’attività di ricerca e sviluppo, sono tanti i tasselli da mettere assieme, per costruire i quali serve a monte la necessaria liquidità. Ecco perchè il primo step, quello forse più difficile, è trovare il finanziamento per lo start-up.

Dove reperire i fondi? Una startup ha diverse opzioni tra cui scegliere, ciascuna delle quale con le proprie particolarità. Riuscire ad ottenerne più di una permetterà di resistere meglio a potenziali flessioni del business e arrivare un un importo complessivo adeguato alle vostre esigenze specifiche.

Ecco dunque una panoramica dei metodi per finanziare una startup e delle tipiche fonti di investimento e credito.

Investimento personale

Quando si avvia un’impresa, il primo investitore dovrebbe essere sé stesso: con i propri contanti o con una garanzia sui propri beni. E’ l’auto-investimento, che in Usa si dice bootstrapping. Questo dimostra a investitori e banchieri che avete un impegno a lungo termine nel vostro progetto e che siete pronti ad assumervi dei rischi.

Le 3F

In inglese si parla di 3F (family, friends and fools)  È il “denaro d’amore”, ossia quello prestato dai propri cari (famiglia, amici, “visionari”) senza interessi e senza scadenza di restituzione a stretto giro. Gli investitori e i banchieri lo considerano “capitale paziente”, ovvero denaro che verrà rimborsato in seguito, quando i profitti dell’azienda aumenteranno.

Quando si prende un prestito da familiari e amici – che raramente dispongono di un capitale elevato – potrebbe essere implicita la richiesta di una partecipazione azionaria nella nuova azienda, e una relazione d’affari con parenti o amici non deve mai essere presa alla leggera.

Venture Capitalist

Venture Capitalist investono ingenti somme in progetti ad alto rischio, in quanto società finanziarie specializzate nell’investimento. La prima cosa da tenere a mente è che ottenere finanziamento tramite questi fondi non è  per tutti gli imprenditori. Fin dall’inizio, dovete sapere che i venture capitalist sono alla ricerca di aziende tecnologiche o con un elevato potenziale di crescita in settori come l’informatica, le comunicazioni e le biotecnologie.

I venture capitalist assumono una posizione azionaria nella società per aiutarla a realizzare un progetto promettente ma ad alto rischio. Ciò comporta la cessione di una parte della proprietà o del capitale dell’azienda a un soggetto esterno. I venture capitalist si aspettano anche un buon ritorno sull’investimento, spesso generato quando l’azienda inizia a vendere azioni al pubblico. Assicuratevi di cercare investitori che apportino esperienze e conoscenze rilevanti alla vostra attività.

Business angels

Trattasi generalmente di persone facoltose o dirigenti d’azienda in pensione che investono direttamente in piccole imprese di proprietà di altri. Spesso sono leader nel loro settore e contribuiscono non solo con la loro esperienza e la loro rete di contatti, ma anche con le loro conoscenze tecniche e/o gestionali. In cambio del rischio del loro denaro, si riservano il diritto di supervisionare le pratiche di gestione dell’azienda.

In concreto, questo comporta spesso un posto nel consiglio di amministrazione e la garanzia di trasparenza. Gli angeli tendono a mantenere un profilo basso. Per incontrarli, è necessario contattare associazioni specializzate o cercare siti web.

Incubatori d’impresa

Gli incubatori d’impresa (e gli “acceleratori”) si concentrano generalmente sul settore dell’alta tecnologia, fornendo supporto alle nuove imprese in varie fasi di sviluppo. Tuttavia, esistono anche incubatori di sviluppo economico locale, che si concentrano su settori quali la creazione di posti di lavoro, la rivitalizzazione e i servizi di hosting e condivisione.

In genere, gli incubatori offrono alle future imprese e aziende nascenti locali e risorse amministrative, logistiche e tecniche.

Ad esempio, un incubatore potrebbe condividere l’uso dei suoi laboratori in modo che una nuova impresa possa sviluppare e testare i suoi prodotti in modo più economico prima di iniziare la produzione. In genere, la fase di incubazione può durare fino a due anni. Una volta che il prodotto è pronto, l’azienda di solito lascia i locali dell’incubatore per entrare nella fase di produzione industriale e si mette in proprio. Le imprese che ricevono questo tipo di sostegno operano spesso in settori all’avanguardia come la biotecnologia, l’informatica, il multimediale o la tecnologia industriale.

Bandi nazionali

Le agenzie governative (Unione Europea, Stato, Regioni) forniscono finanziamenti a tasso agevolato, sovvenzioni dirette e microcredito per autoimprenditorialità. Anche Fondazioni e aziende pubblicano spesso bandi e call per startup. Queste iniziative nascono proprio per supportare la nascita di nuovi progetti imprenditoriali e lo fanno spesso anche tramite contributi a fondo perduto. Per venirne a conoscenza bisogna monitorare i canali di pubblicazione di avvisi e bandi pubblici e privati, a livello locale, regionale, nazionale ed europeo.

Bisogna rispettare i requisiti previsti dal bando, redigere un business plan e rispettare le scadenze previste. L’aiuto di un esperto, come commercialista o avvocato farà la differenza per chi è alle prime armi.

Crowdfunding

Il Crowdfunding è una forma di investimento a rapida crescita, scelto da sempre più persone per diversificare il portafoglio. Si tratta di una forma di finanziamento abilitata da piattaforme tecnologiche che consentono il coinvolgimento di più soggetti nella ricerca dei capitali. Come ricorda Consob, il termine crowdfunding indica il processo con cui più persone conferiscono somme di denaro, anche di modesta entità, per finanziare un progetto imprenditoriale o iniziative di diverso genere utilizzando siti internet e ricevendo talvolta in cambio una ricompensa.

Si parla di “equity-based crowdfunding” quando tramite l’investimento online si acquista un vero e proprio titolo di partecipazione in una società: in tal caso, la “ricompensa” per il finanziamento è rappresentata dal complesso di diritti patrimoniali e amministrativi che derivano dalla partecipazione nell’impresa.

Prestiti bancari

I prestiti bancari sono la fonte di finanziamento più utilizzata dalle piccole e medie imprese. Tutte le banche offrono un servizio personalizzato o di un rimborso su misura, ma per ottenerli serve un solido curriculum e un credito eccellente. Una buona idea non è quindi sufficiente: deve essere supportata da un preciso piano aziendale e una garanzia personale da parte degli aspiranti imprenditori.

Startup: il decalogo per farsi finanziare

In sostanza, per finanziare una startup è necessario eseguire alcuni step:

  1. Preparate un bilancio e una previsione dei flussi di cassa.
  2. Usate le previsioni per capire di quanti finanziamenti avete bisogno e per quanto tempo.
  3. Identificate i rischi principali e l’entità del finanziamento supplementare che potrebbe essere necessario in caso di problemi.
  4. Valutare quanto voi, la vostra famiglia e i vostri amici potete permettervi di investire.
  5. Verificate se la vostra azienda può beneficiare di sovvenzioni o altri tipi di sostegno.
  6. Decidete se cercare di attirare investitori esterni.
  7. Valutare la combinazione di prestiti e altre opzioni di finanziamento più adatta alla vostra attività.
  8. Mettete a punto un business plan convincente che dimostri la validità del vostro sostegno.
  9. Rivolgetevi a investitori, banche e altre fonti di finanziamento.
  10. Cercate di ottenere contemporaneamente tutti i finanziamenti necessari.