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Finanza agevolata per aziende: come uscire dal labirinto

di Cristiano Montesi

Pubblicato 13 Giugno 2022
Aggiornato 4 Marzo 2024 12:20

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Finanza agevolata: per aziende gli strumenti per contrastare la crisi non mancano ma in Italia accedervi è arduo: scenari di accesso al credito.

Gli effetti economici derivanti dalla pandemia prima e dalla crisi energetica ed ucraina dopo, hanno inciso profondamente sul tessuto produttivo italiano, in tutti i settori e a tutti i livelli. Mai come in questo momento è necessario un’azione di supporto (non solo bonus e ristori emergenziali) per garantire la ripartenza delle aziende (tanto sperata per il 2022 ed invece subito sfumata). Una risposta concreta può arrivare in buona parte dalla finanza agevolata. Vediamo di cosa si tratta.

Finanza agevolata per imprese: quali strumenti?

Quando parliamo di finanza agevolata, nell’ambito di misure nazionali ed europee, non ci riferiamo al Next Generation EU, che finanziale riforme del PNRR da qui al 2026, ma di quell’insieme di aiuti per lo sviluppo delle aziende che esistono da anni ed hanno aiutato molte aziende a nascere, crescere, diversificarsi e migliorarsi.

Quando nasce la finanza agevolata?

In Italia, il primo passo concreto è stato fatto con il Decreto del Ministero delle Attività Produttive 18 aprile 2005. Oggi, la finanza agevolata si articola in strumenti di breve e medio/medio termine come:

  • sgravi fiscali,
  • contributi a fondo perduto,
  • prestiti a tasso zero,
  • interventi nel capitale,
  • garanzia del credito.

Quali incentivi ci sono oggi per aprire un’attività?

Per l’avvio e il consolidamento di un’attività di business ci sono oggi molteplici strumenti a disposizione: il Fondo Impresa Femminile; la misura Smart&Start Italia, la rinnovata Imprese ON a Tasso Zero, gli incentivi Transizione 4.0, i finanziamenti ISMEA, le agevolazioni della Nuova Sabatini, senza contare i vari bandi regionali e locali. I fondi sono messi a disposizione da vari enti erogatori: comuni, regioni, agenzie statali, Ministeri, UE ma anche Camere di commercio e fondazioni.

Cosa sono gli aiuti de minimis?

Gli aiuti de minimis, concessi nell’ambito dell’omonimo regime, sono agevolazioni e sovvenzioni economiche di piccola entità che possono essere erogate alle imprese di un determinato settore ed in un determinato arco di tempo, senza violare le norme sulla concorrenza sul mercato in virtù dell’importo contenuto o della situazione di emergenzialista per la quale sono previste.

Accesso al credito agevolato

L’accesso ai fondi agevolati non è sempre semplice ed immediato, spesso prevede una specializzazione del personale che non tutte le aziende hanno, soprattutto le più piccole. In Italia, storicamente, abbiamo un forte deficit nell’utilizzo di questi fondi, soprattutto quelli europei: considerando il bilancio europeo 2013 – 2020 siamo agli ultimi posti in Europa per risorse allocate e soldi spesi.

Uno dei motivi dello storico ritardo italiano nella transizione al digitale è legato proprio alla difficoltà di accesso al credito e alla difficoltà di effettuare investimenti. Spesso, è proprio la complessità di gestione dell’iter di accesso ai bandi a scoraggiare le PMI, che non sanno come orientarsi.

Il nuovo portale Incentivi.gov.it del Ministero dello Sviluppo Economico mira a fare ordine nel labirinto delle agevolazioni, indirizzando l’impresa o l’aspirante imprenditore e imprenditrice a districarsi nel vasto sistema della finanza agevolata. Il suo motore di ricerca permette di individuare i contributi statali e i finanziamenti pubblici per le imprese finanziati dal Ministero dello Sviluppo Economico e dal PNRR.

Come ottenere un finanziamento a fondo perduto?

Per ottenere finanziamenti a fondo perduto è necessario partecipare a specifici bandi, allegando progetto di business e documentazione richiesta per la valutazione da parte dell’ente erogatore. Per fondo perduto si intende l’erogazione di contributi in conto capitale, ossia senza la restituzione della somma ricevuta. In genere, queste erogazioni sono concesse in regime de minimis, nel rispetto dei limiti concessi dalla UE agli aiuti di Stato, negli ultimi anni anche con specifici Quadri Temporanei legati alle emergenze (Covid prima e Ucraina/energia poi).

Bandi di Finanza agevolata: progetti e spese ammissibili

In Italia abbiamo ampi margini di investimento tramite fondi agevolati, soprattutto nell’innovazione delle PMI (per la gestione dei processi interni, per fornire servizi ai clienti, ecc.) con l’obiettivo finale di una maggiore competitività del sistema produttivo. Ma per investire servono i finanziamenti concessi dai bandi e per accedere ai bandi di finanza agevolata spesso è necessaria una competenza tale che le piccole aziende che aspirano “al salto” senza invece indietro o impantanate nelle sabbie mobili della burocrazia, e se si cerca di uscirne da soli si finisce per ritrovarsi dentro a un labirinto di requisiti astrusi e rimandi di legge. Insomma, un circolo vizioso.

Una soluzione da valutare, facendo i pro e contro, può essere quella di rivolgersi a strutture di consulenza esterne che, sulla base delle indicazioni ricevute, offrano supporto nella predisposizione del progetto che si vuole realizzare, se non addirittura del monitoraggio dei bandi in uscita e nella selezione del finanziamento giusto, fino alla redazione della documentazione necessaria per la partecipazione al bando o comunque in tutte le fasi di accesso al credito. Anche questo è un investimento, inutile negarlo. Che però viene ripagato dalla liquidità ottenuta e che permette di compiere quel balzo innovativo che il più delle volte genera una fonte di “autoalimentazione” di nuovo business.

In questo momento ci sono molti bandi di finanziamento aperti e molti altri sono prossimi all’apertura, questo significa che per le aziende che vogliono crescere e ripartire ci sono varie opportunità che sarebbe un peccato non cogliere.