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Debiti PA, i decreti penalizzano le imprese del Sud
I decreti sui debiti della PA penalizzano le imprese del Sud, è l’allarme lanciato da Fape e Cisl, che chiedono modifiche al Governo per non affondare ulteriormente l’economia del Meridione.
I decreti sui debiti della PA penalizzano le imprese del Sud, è l’allarme lanciato da Fape e Cisl, che chiedono modifiche al Governo per non affondare ulteriormente l’economia del Meridione.
Una PA più snella ed efficiente, la riforma fiscale (PMI tartassate), una marcia in più sulla riforma del lavoro (non convincente), avanti su misure per accesso al credito delle imprese e debiti PA. Il discorso di insediamento di Giorgio Squinzi all’assemblea annuale di Confindustria, inizia il dopo Marcegaglia.
La relazione annuale della Covip segnala una scenario di crisi dei fondi pensione: pochi iscritti, alta la percentuale di chi ha smesso di effettuare i versamenti. E i rendimenti non sfiorano nemmeno il 3,5% assicurato dal Tfr.
Aziende costrette a chiedere prestiti bancari per saldare i debiti: nel 2012 i finanziamenti per consolidamento sono cresciuti del 240%, quelli per liquidità del 197%.
Nessuna manovra correttiva in Italia per perfezionare l’obiettivo di bilancio dei conti pubblici: la risposta del premier Monti ai dati Ocse che ipotizzano la necessità di misure di bilancio supplementari.
Esperienza e tradizione dell’impresa permettono agli imprenditori ultra 70enni di imporsi in Italia e resistere meglio delle start-up giovanili alla crisi economica: analisi in base ai dati Unioncamere.
Il dilemma delle PMI italiane che puntano al commercio elettronico: i paletti burocratici e normativi che rischiano di far collassare il comparto in Italia e le possibili misure di contrasto.
Pesanti ripercussioni per le imprese emiliane colpite dal terremoto: censimento sui danni alle attività produttive, attivazione degli aiuti a lavoratori e PMI, sospensione delle tasse per aziende in emergenza.
Come acquistare azioni Facebook in Italia? Conviene veramente e quali sono i rischi? Analisi dell’offerta pubblica di acquisto del social network di Mark Zucherberg e delle sue potenzialità finanziarie dopo la quotazione in Borsa al Nasdaq.
Ritardo pagamenti PA, ancora attesa per i decreti che sbloccheranno i crediti vantati dalle imprese e intanto si discute su cinque punti: pro soluto o pro solvendo; compensazione crediti; certificazione del debito; utilizzabilità della certificazione; tempi burocratici.
Credito alle PMI, minori costi per avvio start up, più capitale di rischio, riforma del lavoro, liberalizzazioni, spending review, meno tasse: le misure che il FMI chiede a Monti per la crescita.
In Italia il mercato e-commerce è in crescita per numero di utenti e fatturato ma indietro per penetrazione della banda larga: Agenda Digitale italiana e mercato unico digitale nella UE come leva di sviluppo.
Un growth compact che affianchi il fiscal compact con iniziative per favorire la crescita all’interno degli Stati Membri bilanciando le misure di rigore: Monti si fa portavoce in Europa.
Internazionalizzazione: SACE ha rielaborato la Mappa dei Rischi 2012 utilizzando un nuovo sistema di rating che tiene conto dei cambiamenti nelle condizioni economico-finanziarie e delle necessità delle imprese italiane.
Riforma dell’ISEE: il Governo attuerà la revisione del Welfare assistenziale italiano prevista dalla delega nella manovra finanziaria Monti: taglio alle prestazioni e nuova distribuzione della spesa socio-assistenziale alle fasce più deboli.
Quotazione Facebook: a poche ore dallo sbarco in Borsa, il social network aumenta del 25% l’offerta di azioni. IPO da oltre 18 miliardi di dollari per un collocamento che si preannuncia storico.
Secondo BSA in Italia un software installato su due è illegale, con una perdita per l’industria di 1.398 milioni: manca ancora una vera attività di prevenzione della pirateria informatica.
Un’aggressione all’Italia: così l’ABI definisce il declassamento da parte di Moody’s del rating di 26 banche italiane, chiedendo una nuova disciplina sui tagli delle agenzie.
PIL in flessione per il terzo trimestre consecutivo: i dati ISTAT sul primo trimestre 2012 confermano la recessione in Italia e fanno il paio con le rilevazioni Bankitalia sul debito pubblico in aumento.
Il debito pubblico italiano continua a crescere anziché diminuire, nonostante i tagli del governo Monti: i dati Bankitalia, l’allarme Federconsumatori, l’incoraggiamento di Napolitano.
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