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L’Industria 4.0 riparte dai KIBS

di Barbara Weisz

23 Giugno 2015 14:55

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KIBS (servizi ad alta intensità di conoscenza) al servizio della manifattura: industria 4.0 al centro del progetto di Confindustria Servizi Innovativi.

Una nuova rivoluzione industriale basata sui KIBS (Knowledge Intensive Business Services – servizi ad alta intensità di conoscenza), che possono portare il Manifatturiero a generare il 20% del PIL entro il 2020: è il progetto per l’Industria 4.0 di Confindustria Servizi Innovativi, proposto al Governo italiano e all’Unione Europea e rilanciato nei suoi obiettivi: i KIBS sono in grado di alimentare il potenziale innovativo in settori come Turismo, Energia, Sanità e Agroalimentare. Per non parlare del Made in Italy.

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I KIBS in Europa rappresentano il 70% del PIL, 2mila miliardi di euro di fatturato, 24 milioni di occupati e oltre 5 milioni di imprese. In Italia questi servizi, dai Big Data al Cloud e alle applicazioni satellitari, sono utilizzati da 800mila tra grandi, medie, piccole e micro imprese, per 2,1 milioni di addetti, 255 miliardi di euro di fatturato e 110 miliardi di valore aggiunto (circa l’8% del PIL).

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Secondo l’analisi di Confindustria, in Italia manca un serio progetto per lo sviluppo dell’industria dei servizi. Per questo, ha sottolineato il presidente Ennio Lucarelli:

«vogliamo lanciare noi questa sfida-Paese, per una nuova economia accessibile, guidata dai giovani, meritocratica e basata sulla community, progettata attraverso una forte alleanza tra manifatturiero e servizi innovativi e tecnologici (KIBS) per la digitalizzazione e la re-ingegnerizzazione dei processi produttivi. Abbiamo chiesto che queste linee d’azione vengano inserite tra le priorità della revisione della strategia Europa 2020 che sarà definita da Commissione e stati membri».

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Il progetto è stato presentato da Lucarelli assieme a Gianni Potti, presidente di Confindustria Servizi Innovativi e Tecnologici, presso la sede di Confindustria Roma, lunedì 22 giugno alla presenza di Gunther Oettinger, Commissario europeo per l’Economia Digitale (per la prima volta in Italia), Claudio De Vincenti, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Susanne Schütz, ministro plenipotenziario e capo dell’ufficio economico dell’Ambasciata della Repubblica Federale di Germania.