Le maggiori economie mondiali si impegnano a «prendere tutte le misure necessarie» per aiutare l’Europa a risolvere una crisi del debito che mina i mercati finanziari e l’economia internazionale. Ed Eurolandia assicura che rafforzerà il Fondo salva stati entro la metà del prossimo mese di ottobre. Sono le due decisioni prese dal G20 al termine della cena di giovedì sera a Washington fra i ministri e i governatori delle 20 economie più forti del pianeta.
Il G20 ha diffuso un comunicato che non era atteso, ma che «l’importanza della situazine» e le «turbolenze dei mercati» hanno reso necessario, secondo quanto ha affermato ilministro della Finanze francese, Francois Baroin.
Una richiesta a prendere un esplicito impegno era stata formulata dal Fondo Monetario Internazionale. E il G20 ha risposto positivamente, impegnandosi a un «piano d’azione comune, ambizioso, in cui ognuno farà la sua parte a sostegno della crescita». In particolare, sulla base della preoccupazione espressa dal Fmi secondo cui in vista per alcune banche potrebbe esserci una nuova necessità di ricapitalizzazione, il G20 prende formale impegno ad assicurare che «le banche siano adeguatamente capitalizzate e abbiano un accesso sufficiente ai fondi necessari per affrontare gli attuali rischi e per attuale Basilea 3».
Quindi, «le banche centrali continueranno a restare pronte a fronire liquidità« e le «politiche monetarie manterranno la stabilità dei prezzi e continueranno a sostenere la crescita».
Mentre compito dei paesi dell’eurozona sarà quello di intraprendere «le azioni necessarie per aumentare la flessibilità dell’Efsf (il fondo salva stati) e massimizzare il suo impatto per gestire il contagio entro al prossima riunione».
Non è chiaro in che modo questa operazione di rafforzamento avverrà.
Si tratta, evidentemente, di una presa di posizione tesa a rassicurare i mercati. I quali, per la verità si avvicinano alla chiusra con indici in negativo. Gli Stati Uniti hanno accolto con favore l’impegno dell’Europa a rafforzare il fondo, misura che era stata auspicata l’altro giorno dallo stesso segretario al tesoro americano, Timothy Geithner.