Un Manifesto delle imprese per salvare l’Italia: lo svilupperà Confindustria con altre associazioni imprenditoriali, articolandolo in 5 punti fondamentali per lo sviluppo e la crescita del tessuto produttivo del Paese: pensioni, fisco, spesa pubblica, privatizzazioni e liberalizzazioni, infrastrutture. Un piano programmatico che sarà consegnato al Governo per definire le riforme cruciali su cui lavorare in fretta.
Insoddisfatta della manovra finanziaria, ad annunciarlo è stata la presidente degli Industriali, Emma Marcegaglia, in occasione dell’assemblea di Confindustria Toscana.
Il documento partirà da un obiettivo preciso: la riduzione della spesa pubblica. Marcegaglia precisa: no ai tagli lineari, «bisogna guardare alle singole cose, costo per costo».
Altro punto caldo è la riforma delle pensioni. «Non è possibile – sottolinea Marcegaglia – che un Paese con i problemi che abbiamo noi, mandi le persone in pensione a 58 anni, con assegni molto alti, mentre domani i giovani ci andranno a 70 anni se non di più, con assegni pari alla metà di adesso. Non è possibile».
Da rivedere anche il rapporto Fisco e impresa, con l’obiettivo di «abbassare il cuneo contributivo fiscale, a partire proprio dai giovani»; ma servono assolutamente «iniziative serie e concrete».
Necessaria poi un serio piano di privatizzazioni e di liberalizzazioni. La Marcegaglia incalza sulle tariffe minime: «non è giusto che ci sia un pezzo del Paese che lavora nel libero mercato e un altro pezzo che è protetta e ha le tariffe minime e scarica sugli altri i proprio costi».
Infine c’è tutto il capitolo legato alle infrastrutture, con la richiesta di «levare i vincoli burocratici e di testa che impediscono a investimenti magari già finanziati da pubblico e privato.
Per voce della Marcegaglia, Confindustria annuncia dunque: «presenteremo al Governo un documento, insieme con le altre associazioni di imprese, un manifesto delle imprese per salvare l’Italia, per cambiare le aspettative e tornare a crescere. Se il Governo è disponibile a parlare con noi sulle grandi riforme siamo pronti, se il Governo vuole andare avanti sulle piccole cose noi non siamo interessati, noi scindiamo le nostre responsabilità perché vogliamo un cambiamento vero. È inutile perdere tempo».