Il calo la fiducia dei consumatori in Italia, complice la complessa congiuntura economico-finanziaria del momento: a luglio 2011 l’ISTAT registra un decremento da a 103,7 da 105,8 rispetto a giugno. Tra reazioni negative alla manovra economica, rischio di speculazioni sui mercati e crisi che non passa, anche le vendite hanno subito un contraccolpo, segno che la domanda è ancora debole, così come la fiducia nel futuro.
Gli indicatori di fiducia che destano maggiore preoccupazione sono quelli relativi a clima futuro (da 93,6 a 87,9), quadro economico e clima personale (da 120,1 a 118,8).
La sfiducia tocca soprattutto lo scenario a breve termine sul traballante panorama economico italiano, sulle martoriate finanze delle famiglie, sulla drammatica triste evoluzione del mercato del lavoro(sempre più inaccessibile), sulle ancora scarse possibilità di risparmio, sull’inflazione in perenne aumento.
In merito ai beni durevoli, poi, peggiorano i giudizi sulla convenienza all’acquisto immediato, le attese su base a breve termine e le intenzioni di acquisto per tutte le categorie di spesa (autovettura, abitazione e spese per manutenzione). A livello territoriale, il clima di fiducia è più instabile nel Centro-Sud e nel Nord-Ovest, mentre risulta in miglioramento nel Nord-est.
Per quanto riguarda la situazione personale, a luglio 2011 i consumatori italiani hanno espresso valutazioni negative per quanto riguarda le attese (da -16 a -20) e il bilancio finanziario della famiglia (da 1 a -2). In merito al risparmio, invece, risultano in miglioramento i giudizi sulla opportunità corrente, anche se gli Italiani non prevedono di riuscire a mettere da parte risparmi da qui ai prossimi 12 mesi.