Sono oltre 3200 le start-up innovative attive sul territorio della penisola, dislocate da Nord a Sud. Una cifra destinata a crescere ulteriormente in tempi molto brevi, stando a quanto rivelato dal Registro delle imprese delle Camere di Commercio e da un recente report di Unioncamere e Ministero del Lavoro (Sistema Informativo Excelsior).
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Start-up innovative
Il numero delle start-up innovative ha subito un incremento esponenziale tra il 2013 e il 2014, non solo intorno ai centri urbani più grandi come Milano (sono 470), Roma (270) e Torino (174), ma anche nelle Province di dimensioni minori.Se la maggior parte sono attive nel comparto dei servizi, il 18% si colloca nel settore dell’industria e il 4% nel commercio. Le start-up energetiche, invece, faticano ancora a espandersi sul territorio, come anche le imprese del sociale.
Mappa regionale
La maggior parte delle start-up innovative nasce al Nord-Ovest (soprattutto in Lombardia, a Milano), ma anche al Nord-Est le cifre sono molto positive (Emilia Romagna e Provincia di Trento). Centro e Mezzogiorno sono invece alla pari, con performance che non si discostano molto da quelle che caratterizzano le Regioni del Nord-Est.
«Le Camere di commercio – afferma il Presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello – svolgono un ruolo fondamentale per favorire la diffusione dell’innovazione e la nascita e consolidamento delle imprese innovative. Occorre intervenire con un approccio improntato alla semplificazione (utilizzando al meglio le norme e le strutture efficienti che già esistono) e alla sostenibilità economica nel tempo, anche per il bilancio pubblico, delle misure affinché possano diventare strutturali.»