Una ventata di ottimismo sulle prospettive dell’economia italiana arriva dal Centro Studi Confindustria, che per il 2015 prevede un PIL italiano in crescita del +2,1% grazie alla spinta rappresentata da quattro fattori macro economici internazionale: euro debole, prezzi del petrolio bassi, calo dei tassi (e in genere effetti dell’iniezione di liquidità bancaria rappresentata dall’operazione di Quantitative Easing della BCE, la banca centrale europea), andamento positivo del commercio mondiale. Nel 2016, la spinta propulsiva di questi fattori salirà al 2,6%.
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Il 2015, secondo Confindustria, parte con tutte le premesse per essere “l’anno spartiacque”, cioè quello in cui tornerà la ripresa, con variazioni positive dell’economia che «probabilmente si riveleranno molto superiori alle previsioni correnti».
Ebbene, secondo le previsioni di dicembre dello stesso centro Studi Confindustria, il PIL italiano era visto in crescita del +0,5% nel 2015, e del +1,1% nel 2016. Per fornire altre cifre, la Commissione Europea a inizio gennaio ha stimato una crescita del PIL 2015 del +0,6%. Numeri che, invece, secondoConfindustria, sono destinati a irrobustirsi.
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Altri fattori positivi che interverranno: politiche economiche orientate alla crescita, da cui si attendono maggior sostegno all’occupazione e agli investimenti, stabilizzazione della domanda interna e della produzione, l’apporto che potrà arrivare dall’EXPO 2015. Le aspettative delle imprese sul fronte dell’occupazione sono positive. Infine, c’è una stima per la produzione industriale di gennaio, in aumento dello 0,3% dopo il +0,1% in dicembre.