Lavoro e Istruzione i due Ministeri chiamati a contribuire maggiormente alla Spending Review 2015, un piano da 3 miliardi di tagli lineari alla spesa pubblica (deve ancora passare al vaglio di Palazzo Chigi e dell’Economia), con alcune amministrazioni più “colpite” di altre. I 3 miliardi di tagli ministeriali si traducono in 6 miliardi come saldo netto disponibile per le coperture necessarie alla prossima Finanziaria. La Spending Review è infatti destinata a contribuire in modo ingente all’attuazione della Legge di Stabilità 2015, manovra che viaggia sui 23-34 miliardi. Vediamo i tagli previsti ai Ministeri, secondo le anticipazioni di stampa.
Lavoro
Risparmi per 2,2 miliardi, derivanti da varie misure come il cambiamento dei requisiti per l’accesso a prestazioni sociali (integrazioni al minimo della pensione o gli assegni sociali), decontribuzione sulla contrattazione aziendale, risparmi su fonti di spesa sovrastimate nel bilancio INPS come le pensioni anticipate dei lavoratori esposti ad attività usuranti, le pensioni d’annata o le decontribuzioni ai datori di lavoro che hanno conferito il TTF alla previdenza complementare.
Istruzione
Risparmi per un 1 miliardo, in parti uguali da Scuola, Università e Ricerca. Alcune misure: niente più membri esterni agli esami di maturità, razionalizzazione spese di pulizia, stretta sui consumi intermedi degli atenei.
Difesa
Risparmi per circa 510 milioni, principalmente dalla vendita di 1.200 alloggi assegnati ai militari, e da risparmi su forniture, riordino delle carriere, differimento del reclutamento.
Economia
Risparmi per 450 milioni derivanti da taglio agli aggi dei CAF (centri di assistenza fiscale), riduzione oneri agli intermediari della riscossione, versamento del Canone RAI, risparmi sul sistema informatico di ristrutturazione degli immobili.
Salute
Risparmi per 35 milioni frutto di convenzioni per i pronto soccorso negli aeroporti. Ma altri fondi potrebbero arrivare dal fondo sanitario per le Regioni.
Altri Ministeri
Sviluppo Economico contribuisce con 170 milioni, con misure come il taglio dei fondi per il programma aree urbane; Interni con 200 milioni (tagli a indennità e risparmi sui Vigili del fuoco); Trasporti con 110 milioni (risparmi su ENAC e Autotrasporto); Giustizia con 100 milioni (risparmi sulle spese per le intercettazioni); Politiche Agricole con 70 milioni (intervento sugli sconti del gasolio agricolo); Esteri con 30 milioni (meno contributi obbligatori ad organismi internazionali come l’ONU); Ambiente con 20 milioni (risparmi sul fondo per i cambiamenti climatici).