Le vendite di auto ristagnano da tempo, le tasse per gli automobilisti in compenso crescono: di conseguenza, per invertire la marcia il Governo sta pensando a nuove forme di agevolazione all’acquisto, ma con uno strumento diverso dagli eco-incentivi degli ultimi anni, destinati per lo più alle aziende. L’annuncio è del Ministro dei Traporti, Maurizio Lupi:
«dobbiamo fare politiche che incentivino il rinnovo del parco macchine nel nostro Paese», spiega, anche perché il circolante italiano è fra i più vecchi d’Europa, e questo è «un problema di sicurezza, di impatto ambientale e di qualità della vita».
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Defiscalizzazione
Dunque, il Governo annuncia ufficialmente l’intenzione di pensare a nuove forme di incentivazione per l’acquisto di auto nuove. Lo strumento a cui l’Esecutivo sta pensando è quello della defiscalizzazione, sull’esempio di quanto già fatto con le detrazioni IRPEF sulle ristrutturazioni edilizie e con il Bonus Energia per lavori di riqualificazione: interventi che hanno funzionato portando «2 punti di PIL», spiega il Ministro.Il motivo per cui le norme sulla defiscalizzazione funzionano, spiega Lupi, è che non si tratta di «un incentivo classico, un contributo a fondo perduto», ma della «modalità con cui si utilizza la leva fiscale per incentivare il cittadino a raggiungere un obiettivo che lo Stato gli pone». Conclusione: in questi giorni «con il ministro Guidi, (titolare della Sviluppo Economico, n.d.r.) dovremmo arrivare a una sintesi per provvedimenti che riguardino sia i mezzi pubblici che privati».
Tempi di attuazione
Visto che il Ministero ha parlato di tempi stretti, non si esclude che un’eventuale misura possa già essere inserita nel decreto “Sblocca Italia“, discusso dal Consiglio dei Ministri in settimana. Su questo, però, Lupi non ha fornito indicazioni certe: «vedremo», si è limitato a dire. Fra l’altro, non si esclude che l’intero provvedimento Sblocca Italia possa essere destinato a slittare di qualche settimana (anche se resta confermata la discussione nel Cdm del 31 luglio).
Troppe tasse
Intanto l’Anfia, Associazione nazionale industrie automobilistiche, calcola che dal 2009 al 2013 il gettito fiscale proveniente dal settore Automotive sia cresciuto del 6,3% mentre le vendite sono scese del 30%, soprattutto a causa del drastico calo delle immatricolazioni (-39,8%). Viceversa, il prelievo su chi l’auto ce l’ha già è salito parecchio: + 4,6% il bollo auto, +13,2% le imposte legate all’utilizzo dell’auto.