Con la firma di 24 progetti di sviluppo e 1,4 miliardi di euro di investimenti italiani ed esteri, dei quali circa 700 milioni sono pubblici, il governo Renzi punta a garantire l’avvio di 25 mila posti di lavoro tra creati e salvaguardati. I contratti firmati andranno a sostenere altrettanti progetti strategici di investimento in Italia con particolare attenzione per il Mezzogiorno: l’80% riguarda il Sud o meglio le quattro regioni dell’obiettivo Convergenza (Campania, Calabria, Puglia e Sicilia). La maggior parte delle fonti di finanziamento derivano dai fondi europei.
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Il premier Matteo Renzi, a margine della firma dei pacchetto di contratti firmati a Palazzo Chigi insieme al ministro dello Sviluppo Federica Guidi e al sottosegretario alla presidenza Graziano Delrio, ha dichiarato:
«Alla fine dei mille giorni l’Italia sarà nelle condizioni di guidare la ripresa economica e non di essere il fanalino di coda».
Il 44% dei contratti firmati si riferiscono a controllate da gruppi esteri, un elemento molto significativo di apertura per Renzi, soprattutto a fronte delle numerose lamentele riguardo la scarsità di investimenti stranieri in Italia. Le agevolazioni verranno interamente gestita da Invitalia (Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa), mentre i progetti sono sviluppati nei settori industriale, agro-alimentare, turistico e della tutela ambientale, con un investimento minimo di 20 milioni (7,5 per i prodotti agricoli). Il contributo pubblico potrà arrivare a coprire fino al 75% dell’investimento e verrà erogato a fondo perduto o come mutuo agevolato o in conto interessi.
Progetti
Per quanto riguarda i progetti co-finanzati dallo Stato, il Governo aveva giù stipulato precedentemente 12 contratti di sviluppo, ai quali si aggiungono i nuovi 24 progetti in settori strategici per lo sviluppo.
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Di questi:
- il 69% riguarda l’industria, di cui i più importanti riguardano Telecom Italia – con 71 milioni di euro di investimenti (22 milioni di agevolazioni) per portare la fibra ottica in Campania, Calabria, Puglia e Sicilia – e Euralenergy che impiegherà 100 milioni (74 milioni di agevolazioni) per la realizzazione di un impianto di cogenerazione di elettricità a vapore in Sardegna;
- il 19% la trasformazione dei prodotti agricoli;
- l8% il turismo, dominato dai progetti relativi a strutture alberghiere;
- il 3% il commercio.