Nell’ultimo anno il Governo italiano ha puntato molto sulle start-up innovative, proponendo un’ampia gamma di agevolazioni. Iniziative che sembrano aver fruttato, secondo quanto emerso dalla Relazione annuale 2014 sull’attuazione delle norme per le start-up innovative ( (articoli 25-32 del DL 179/2012 – “Decreto Crescita 2.0”) pubblicata in questi giorni sul sito istituzionale del Ministero dello Sviluppo Economico.
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Rilancio del sistema economico
I risultati dimostrano come la politica del Governo a sostegno dell’ecosistema delle start-up innovative si sia rivelata efficace dal punto di vista del rilancio del sistema produttivo nazionale e dell’occupazione, in particolare giovanile. Le norme messe in atto nel corso dell’ultimo anno hanno portato alla definizione di start-up innovativa, definendo poi specifiche strategie volte ad incentivarle e sostenerle. Ora è stata pubblicata la prima raccolta dei dati rilevati grazie ad una capillare attività di monitoraggio, successivamente verranno fornite anche precise indicazioni sull’impatto delle misure adottate. Intanto l’andamento delle politiche messe in atto dal Governo sono state rilevate con piacere dal ministro dello Sviluppo Economico, Federica Guidi, la quale ha preannunciato un rafforzamento dell’impegno verso le start-up innovative:
“le start-up innovative sono al centro della strategia di rilancio del sistema produttivo nazionale cui stiamo lavorando. Sostenendo la nascita e lo sviluppo di nuove imprese innovative vogliamo favorire un approccio di politica industriale premiante per quelle aziende capaci di incidere profondamente sulla competitività e sulla produttività del nostro tessuto economico, generando effetti positivi sull’occupazione, in particolare giovanile. Sotto la mia direzione, l’impegno del Ministero dello Sviluppo economico su questo fronte viene, se possibile, ulteriormente rafforzato: diverse sono infatti le nuove misure attualmente in fase di studio, tra queste è ormai prossimo al lancio il programma Italia Startup Visa, il cui obiettivo è la semplificazione del meccanismo di concessione di visti per i cittadini extra-Ue che intendono avviare una start-up innovativa in Italia”.
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Start-up innovative in Italia
A febbraio in Italia c’erano 1.719 start-up innovative iscritte alla sezione speciale del registro delle imprese, di cui:
- il 30% nel Nord-Ovest;
- il 28% nel Nord-Est;
- il 23% al Centro;
- il 19% nel Sud e nelle Isole.
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La maggiore concentrazione di start-up innovative si trova, a livello regionale, in Lombardia, Emilia Romagna e Lazio, a livello di provincie a Milano, Roma e Torino. A livello settoriale:
- la maggior parte delle start-up innovative (78%) opera nei servizi e più in particolare nella produzione di software e nelle attività di ricerca e sviluppo);
- il 18% nell’industria e nell’artigianato;
- il 4% nel commercio;
- a seguire i settori turistico ed agricolo.
Attualmente esistono 19 incubatori certificati, ovvero 19 strutture con esperienza consolidata nell’attività di sostegno alle start-up innovative.
Per maggiori informazioni consultare la Relazione annuale del MiSE.