In questo periodo di difficile congiuntura economica investire i propri risparmi può risultare una scelta lungimirante, con l’obiettivo di far aumentare nel tempo il valore del proprio capitale, con la consapevolezza che ogni scelta d’investimento deve essere bilanciata in termini di rapporto rischio/rendimento e che la “convenienza” è un concetto relativo, dovendosi contestualizzare in un quadro temporale di riferimento ben definito e rapportare con la propria propensione al rischio.
Fatte queste dovute premesse, è innegabile che esistano forme di risparmio e investimento per loro natura meno rischiose, che per gli investitori più prudenti potrebbero rappresentare un primo passo per prendere confidenza con il mercato.
Fondi comuni
Tra le forme di investimento più diffuse ci sono i fondi comuni di investimento, che permettono di ridurre il rischio, massimizzando il rendimento, investendo in un insieme di titoli finanziari. Il concetto fondamentale sul quale si basa il fondo comune è che investendo in un certo numero di azioni, l’eventuale crollo di una di queste può essere controbilanciato dal valore delle altre. Essenzialmente esistono tre tipologie di fondi comuni:
- azionari, l’investimento riguarda principalmente azioni o obbligazioni convertibili. Si tratta di investimenti un po’ più rischiosi, ma con rendimenti elevati e oscillazioni inferiori a quelle dei titoli azionari semplici;
- obbligazionari, gli investimenti riguardano prevalentemente obbligazioni ordinarie e titoli di Stato. Si tratta di investimenti meno rischiosi ma anche meno redditizi;
- bilanciati, si tratta di una forma di investimento in grado di equilibrare vantaggi e svantaggi dei fondi azionari e obbligazionari, garantendo prestazioni e profili di rischio medio
Un buon metro di paragone per capire in quale tipologia di fondo comune conviene investire risiede nell’analizzare le performance a un mese delle diverse offerte presenti sul mercato italiano.
Conti deposito, titoli di stato e buoni fruttiferi
I conti deposito rappresentano ancora oggi un investimento diffuso assieme a titoli di Stato e ai buoni fruttiferi postali. Attualmente i conti deposito offrono tassi che portano ad un guadagno superiore a quello che sono in grado di garantire altri titoli. Lo svantaggio di questo tipo di investimenti risiede nella minore liquidità che sono in grado di offrire e alla necessità di vincolare le somme per un certo periodo di anni.
BTP, BOT, CTZ e buoni fruttiferi postali, avendo tassi d’interesse molto bassi a livello europeo, dal canto loro non sono in grado di garantire una sufficiente protezione dall’inflazione.