L’Expo 2015 sarà un’occasione per rilanciare il Paese e l’Agenda Italiana, il Padiglione Italia dell’esposizione universale rappresenta un’occasione da sfruttare per restituire fiducia al tessuto imprenditoriale italiano, nonché ai giovani.
Agenda Italia per l’Expo
Con questi obiettivi il Governo ha lanciato l’Agenda Italia per l’Expo 2015, presentata nella sua prima versione presso la Sala Verde di Palazzo Chigi, nel corso della riunione della Commissione di coordinamento per le attività connesse ad Expo 2015 (COEM). Le prime 60 azioni individuate dal Governo nell’Agenda Italia puntano a raggiungere a tre grandi obiettivi: promuovere l’Italia nel mondo, investire sui temi di Expo e sostenere lo sviluppo territoriale.
Expo 2015 in numeri
A dimostrare l’importanza di sfruttare l’Expo 2015 i numeri:
- allo stato attuale sono 60 i Paesi esteri che hanno deciso di costruire un proprio Padigli, one nazionale all’Expo 2015 su un totale di 138 adesioni, contro i 45 dell’Expo di Shanghai 2010;
- gli investimenti esteri attesi sono di 1 miliardo e 300 mila euro, quelli dei global partner privati hanno superato i 250 milioni;
- i visitatori stimati sono circa 20 milioni, di cui 13/14 milioni dall’Italia, 3/4 milioni dall’Europa (soprattutto da Spagna, Svizzera, Regno Unito e Francia) e 3 milioni da Paesi extra-europei (almeno 1 milione di cinesi).
Made in Italy
Una vetrina ideale per il Made in Italy e per valorizzare tradizione e innovazione – passato e futuro dei prodotti del nostro Paese, ma anche per sostenere le startup e le filiere innovative in campo agroalimentare, il progetto cluster nazionali per la Bioeconomia e così via. Notevole inoltre l’impatto che l’Expo 2015 avrà sull’occupazione: “dai biglietti integrati fra Musei italiani e l’Esposizione al Servizio Civile in Expo per 600 ragazzi, dalla collaborazione con 2000 ristoranti del Belpaese all’estero, alle 5.000 associazioni degli Italiani all’estero, al progetto “Scuole in Expo” per tutti gli studenti alla promozione delle nostre fiere” si legge in una nota di Palazzo Chigi. Per raggiungere lo scopo è però necessario, ravvisa il Governo, fare squadra superando divisioni e incomprensioni, campanilismi e individualismi.