Crescono gli investimenti in innovazione tecnologica e internazionalizzazione tra le PMI italiane, lo rivela una recente ricerca condotta da Oxford Economics e commissionato da SAP sulle piccole e medie imprese oltre che su 2.100 CIO e decisori IT di PMI operanti in tutti i principali settori, con un fatturato annuo compreso tra i 20 e i 750 milioni di dollari, in 21 Paesi del mondo.
Competere sul mercato globale
Più in particolare lo spaccato italiano delle PMI rivela che la maggioranza di loro (il 59%), in linea con il resto d’Europa, sta trasformando il proprio business per competere sul mercato globale, puntando soprattutto sull’innovazione tecnologia come fattore abilitante, oltre che come strumento per migliorare i processi e incrementare flessibilità e capacità di rispondere velocemente alle opportunità del mercato e per raggiungere l’efficienza e il contenimento dei costi (fondamentale per il 46% delle aziende italiane, rispetto al 49% a livello europeo). Secondo le previsioni l’adozione di soluzioni di business analytics aumenterà del 50% nei prossimi tre anni.
Internazionalizzazione
La ricerca conferma che la chiave di successo delle PMI è proprio quella di pensare ed agire su scala globale, affrontando la sfida dell’internazionalizzazione, anche entrando in competizione anche con aziende più grandi e organizzate. “Anche in Italia, le PMI si trovano oggi a operare in un ambiente di business nuovo e complesso: come le grandi aziende multinazionali, devono affrontare problematiche legate alla sempre maggiore globalizzazione, alla forte competizione locale e internazionale, a nuove tipologie di clienti più informati ed esigenti e a tecnologie che evolvono rapidamente, rendendo obsoleti i tradizionali paradigmi e modelli di business”, spiega Massimiliano Ortalli, General Business Director – E&C Organization di SAP Italia. Così il 55% delle PMI italiane ha iniziato ad avviare nuove collaborazioni con fornitori e partner di altri Paesi, convinte (nel 32% dei casi) che l’espansione del business su scala globale sia un fattore altamente strategico per la competitività e la crescita. E anche nel confronto con il resto d’Europa le PMI italiane si dimostrano più lungimiranti, con solo il 14% delle PMI italiane che non genera ricavi al di fuori dell’Italia contro il 21% a livello europeo. In più, secondo le stime, il dato è destinato a scendere all’8% nei prossimi 3 anni (15% in Europa), tanto più che il 31% delle imprese italiane punta a generare tra il 21% e il 40% dei propri ricavi dei prossimi 3 anni su scala globale (attualmente la percentuale si assesta 24%).
Innovazione tecnologica
Nei prossimi 3 anni è anche destinato a crescere il ricorso all’innovazione tecnologica, anche se c’è un 47% dichiara di essere pronto ad investire in tecnologia solo qualora esista un chiaro ritorno sugli investimenti (ROI). Nell’ambito dell’innovazione tecnologica grande impatto nei prossimi tre anni avranno le soluzioni:
- business analytics, per le quali si prevede un crescente utilizzo (dal 32% al 48%);
- social media, 36% contro l’attuale 28% delle PMI;
- cloud, 44% contro il 33% delle imprese che ne fanno uso oggi;
- software gestionali, già utilizzati dal 47% delle PMI e destinati a crescere del +17%;
- mobile, che passerà dal 45% al 48%.