Molti commercianti manteranno i prezzi stabili per non scoraggiare i consumi, nonostante l’aumento IVA al 22%: catene come Esselunga, Coop, Ikea, Interdis, contrasteranno l’ondata di rincari sul costo di beni e servizi, per non parlare di quelli su carburanti e alcolici (doppio balzello IVA + accise) e della penalizzazione del Made in Italy all’estero. Mentre le aziende chiedono di modificare il decreto in sede di conversione in legge, ecco una panoramica di tutti gli aumenti e delle riduzioni applicate.
Grande distribuzione
- Esselunga conferma la scelta del 2011 non riversando sui consumatori il rincaro IVA, che se applicato interesserebbe il 30% delle merci.
- Coop «opererà per limitare gli effetti dell’aumento Iva e chiederà ai fornitori di collaborare», consapevole dell’impatto dei rincari sulle famiglie (200 euro l’anno).
- Ikea non riverserà il rincaro sui prezzi (per ricambiare la fiducia dei clienti, spiega l’AD del gruppo in Italia, Lars Petersson) e persisterà in una politica di riduzione dei prezzi (-0,9% nel 2014).
- Interdis annuncia una campagna di buoni sconto sui prodotti a marchio Delizie, il private label del gruppo che comprende i punti vendita Sidis, Dimeglio, Etè, Migros ed Isa.
Carburanti
- Benzina + 1,5 centesimi al litro (ENI si limita a +0,9)
- Diesel + 1,4 centesimi al litro (+0,6 per ENI)
- GPL +0,7 centesimi al litro (+0,7 per ENI)
L’effetto IVA è immediato. Gli aumenti si percepiranno entro una settimana, per quanto l’attuale rincaro sia meno salato di quanto non sarebbe stato quello determinato dall’aumento dell’accisa (pensato per congelare l’aumento IVA, poi naufragato a causa della crisi di Governo). Il prezzo medio sale a 1,807 euro per la verde, 1,732 per il Diesel e 0,818 per il GPL con picchi (Tamoil), rispettivamente, a 1,852, 1,761 e 0,848 euro al litro e punte minime riservate alle no logo, con ENI che attua una politica di contenimento degli aumenti.
Alcolici
Se il vino subisce solo l’aumento dell’IVA al 22%, superalcolici (sopra i 40 gradi) e birra pagano anche il rincaro delle accise (dl 104/2013). Sono tre i balzelli previsti:
- 10 ottobre 2013 (birra a 2,66 euro per ettolitro, superalcolici a 77,53 euro),
- 1 gennaio 2014 (birra 2,7 euro, superalcolici 78,81).
- 1 gennaio 2015 (birra 2,99 euro, superalcolici 87,28).
Per i superalcolici si prevede un aumento dei prezzi di 40 centesimi al litro, e per la birra un calo dei consumi del 5-6%, che si somma al -3% già registrati nel primo semestre 2013. Per non parlare delle ripercussioni in termini di costi burocratici per le imprese alle prese con tre diversi ritocchi nel giro di pochi mesi. I prodotti Made in Italy subiscono una penalizzazione internazionale (es.: in Francia l’IVA è al 19,6%).
Aumenti IVA
Oltre a benzina e vino, salgono i prezzi per alcuni prodotti alimentari (caffè, succhi di frutta, bevande), per l’igiene personale (dentifricio, sapone e via dicendo), abbigliamento, calzature, mobili ed elettrodomestici (compensato dove possibile dal bonus arredi), cosmetici, profumi, giocattoli e cartoleria, prodotti per animali. In aumento anche tutti i prodotti tecnologici (telefoni, cellulari e smartphone, pc, tablet, macchine fotografiche), Pay TV, parcelle dei liberi professionisti (commercialista, avvocato, notaio, veterinario, dentista) e degli artigiani (elettricista, idraulico, falegname), articoli sportivi e abbonamento in palestra, spettacoli teatrali, concerti, gioielli, automobili e moto.