Imprese in saldo positivo: torna la fiducia

di Francesca Vinciarelli

Pubblicato 30 Luglio 2013
Aggiornato 6 Agosto 2013 09:38

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Torna positivo tra le imprese del commercio il saldo tra aperture e chiusure: i primi segnali di ripresa emersi dall’Osservatorio Confesercenti e l'indice di fiducia elaborato dall'ISTAT, anch'esso in aumento.

In Italia timidi segnali di ripresa: per la prima volta saldo tra aperture e chiusure di esercizi commerciali torna positivo. I dati dell’Osservatorio Confesercenti rivelano un +1.422 imprese del Commercio tra maggio e giugno 2013, complice forse una ripresa della fiducia delle imprese nel futuro. In generale, nel terzo bimestre 2013 si sono registrate 7.546 nuove aperture (+88% sul bimestre precedente, quando avevano aperto i battenti 4.014 attività). => Leggi le altre stime sulla ripresa economica La mortalità delle imprese commerciali rimane comunque elevata: 11.328 esercizi da inizio anno, ma tra maggio e giugno il trend delle cessazioni ha subito una frenata: 6.124, pari al -12% sul bimestre precedente. A migliorare è soprattutto la situazione delle imprese del Nord Italia con un saldo positivo di 1.044 imprese (73% del totale). Più timida la ripresa nel Centro (+218 esercizi) e nel Sud (+160). A livello settoriale, a passarsela meglio sono le imprese del commercio al dettaglio alimentare (1.191 iscrizioni, 924 cessazioni) e la distribuzione no-food (6.355 aperture contro 5.200 chiusure), male il settore moda (-132 unità).La ripresa sembra nell’aria, tanto che la fiducia delle imprese italiane ha iniziato a migliorare in tutti i settori economici oggetto dell’indagine ISTAT (imprese manifatturiere, di costruzione, commercio al dettaglio e servizi di mercato). A luglio l’indice composito del clima di fiducia delle imprese italiane è salito dal 76,4 di giugno al 79,6 di luglio. Tra le imprese manifatturiere l’indice di fiducia passa da 90,5 di giugno a 91,7 di luglio; tra quelle delle costruzioni si passa da 71,1 a 76,5; per quelle dei servizi di mercato da 70,7 a 75,6; per il commercio da 80,9 a 82,1. => Leggi gli effetti della crisi economica sulle PMI