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Partite IVA trainate dal Regime dei Minimi

di Francesca Vinciarelli

Pubblicato 12 Luglio 2013
Aggiornato 11 Settembre 2013 15:02

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Osservatorio Partite IVA di maggio 2013: la metà delle nuove aperture è attribuibile a persone fisiche under 35, attratte dai vantaggi fiscali del nuovo regime dei Minimi, seguono società di capitali e in coda le società di persone, in crisi d'identità.

L’Osservatorio sulle Partite IVA del Dipartimento delle Finanze ha registrato anche nel mese di maggio 2013 un calo rispetto allo stesso periodo del 2012 (-3,7%). Le nuove regole restrittive sulle collaborazioni a partita IVA con le imprese hanno fortemente contribuito a rendere ancora più difficile trovare lavoro in Italia per i professionisti, causando di conseguenza un progressiva crisi per questo comparto.

Persone Fisiche

La distribuzione per natura giuridica registra tuttavia un boom delle persone fisiche (il 74,9% del totale) dovuto anche e soprattutto ai 12.148 (il 26% delle nuove aperture) contribuenti-persone fisiche che hanno aderito al nuovo Regime dei Minimi (
=> Leggi come aprire Partita IVA in Regime dei Minimi). Il nuovo regime fiscale di vantaggio riservato a giovani sotto i 35 anni, disoccupati e lavoratori in mobilità, ha fortemente condizionato il panorama italiano delle Partite IVA. Per i contribuenti che riescono ad aderirvi i vantaggi fiscali sono evidenti: per cinque anni godono di una imposta fissa e ridotta al 5% degli utili dichiarati, con esenzione integrale IVA e IRAP. Tuttavia, si tratta di un privilegio per pochi, almeno se pensiamo al passato, quando prima del 2012 il regime dei Minimi nin aveva vincoli di età né severe restrizioni sulle attività svolte in passato. Guarda caso, la metà delle aperture è da attribuirsi a giovani fino a 35 anni, mentre ben solo un terzo ai contribuenti in fascvia 36-50 anni. E tuttavia, anche i giovani under 35 risultano in flessione rispetto all’anno scorso (-6,5%).

Società di capitali

Le società di capitali risultano essere il 18,1% del totale, in aumento del 9,3% rispetto allo scorso anno.Un dato che riflette l’andamento degli ultimi bollettini: =>Partite IVA in Italia: le società di capitali funzionano. Si tratta di un trend positivo all’istituzione delle nuove tipologie di società a responsabilità limitata, tra l’altro appena riformate ancora una volta, con l’unificazione delle nuove Srl semplificate ad un Euro: =>Srl ad un Euro: le nuove regole e costi

Società di persone

Male invece, per le società di persone che registrano un drammatico -24,1%. Dopo l’entrata in vigore della Riforma Fornero – che ha introdotto i paletti alle “false partite Iva” (leggi) – si è registrato un calo secco delle aperture di Partita IVA legate ad attività autonome e ditte individuali. =>Partite IVA: in difficoltà autonomi e ditte individuali

Scenario

In termini di settore economico, quelli che stanno reagendo meglio ci sono quelli del commercio e delle attività finanziarie e assicurative (+94,5% rispetto al 2012), agricoltura ed edilizia (-12,9% rispetto allo scorso anno).In termini di distribuzione territoriale, invece, su 46mila nuove partite IVA l’incidenza maggiore ri registra al Nord (42%) e al Sud e Isole (35%), mentre fanalino di coda è il Centro con il 23% delle aperture.