In Italia per la ripresa bisognerà aspettare almeno fino alla metà del 2014: Confcommercio aggiorna le stime sull’uscita dalla crisi economica del nostro Paese.
Le valutazioni di Confcommercio si basano su come sta andando l’economia del Paese in questo momento: la produzione industriale risulta in perdita (ad aprile -0,3% su marzo, -4,6% su base annua e -10% circa rispetto al 2010) tanto da dover rivedere al ribasso le previsioni sul PIL del primo trimestre dell’anno (-0,6% nel I trimestre 2013 rispetto al trimestre precedente e -2,4% in un anno).
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Alla luce di dell’andamento evidenziato dagli ultimi dati diffusi dall’ISTAT, che rivela una flessione sia della domanda interna che dell’export (-1,9% in termini congiunturali), non è pensabile ipotizzare una ripresa a breve termine. La speranza è che la ripresa arrivi per metà 2014.
«Bisogna, peraltro, riconoscere che la crisi italiana ha intensità e durata tali da non potere essere assimilata alla recessione che colpisce le altre economie avanzate», spiega Confcommercio.
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Perché la ripresa possa realmente prendere il via «sono sempre più urgenti provvedimenti di stimolo all’economia che riducano la spesa pubblica improduttiva, i carichi burocratici sulle imprese, le complicazioni che rendono più difficoltoso l’incontro tra domanda e offerta nel mercato del lavoro».
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La pressione fiscale sulle imprese potrebbe essere alleggerita e l’innalzamento dell’IVA potrebbe essere evitato utilizzando i 12,5 miliardi di euro derivanti dalla lotta all’evasione fiscale.