Basilea 3 concede alle banche più tempo per adeguarsi ai nuovi standard richiesti. Nello specifico si tratta di sei anni in più, che gli istituti finanziari potranno utilizzare per rafforzare le proprie riserve di liquidità, rientrare nei parametri stabiliti e dare sostegno a imprese, famiglie e più in generale all’economia reale.
Vengono inoltre ampliate le categorie di titoli da inserire tra gli asset di alta qualità.
=> Leggi i nuovi requisiti di Basilea 3
È quanto stabilito dal Comitato di Basilea sulla vigilanza bancaria che, durante l’ultimo incontro ha approvato all’unanimità le revisione degli standard di liquidità, volta ad assicurare che il Liquid coverage ratio (Lcr) sia introdotto «senza creare scossoni all’organizzazione dei sistemi bancari nel finanziamento delle attività economiche».
Fondamentalmente è stato stabilito che Basilea 3 entrerà in vigore a scaglioni, evitando così un’ulteriore stretta al credito che rischierebbe di penalizzare un’Europa già affossata dalla crisi economica.
=> Leggi la richiesta UE di rinviare Basilea 3
L’entrata in vigore di Basilea 3, che avverrà dal 1° gennaio 2015, si rende però al contempo necessaria proprio a fronte delle difficoltà economiche attuali, perché è necessario prevenire nuovi e successivi crolli delle banche europee.
Inizialmente i parametri di liquidità riguarderanno il 60% delle risorse necessarie a fronteggiare una nuova eventuale crisi economica, per poi raggiungere il 100% sei anni dopo, quindi dal 1° gennaio 2019.
=> Leggi le tutele per le PMI da Basilea 3
Soddisfatto il Ceo di UniCredit, Federico Ghizzoni, per il quale l’alleggerimento dei criteri di liquidità previsti da Basilea 3 evita il problema che le banche si stavano ponendo «di non poter fare credito per dover rispettare regole molto restrittive sulla liquidità. Oggi abbiamo più chiarezza e quindi immaginiamo che le banche saranno più disposte a far credito soprattutto a medio termine».