Altro che decreto “Salva Italia”: nel nostro Paese la crisi continua ad imperversare e l’andamento del PIL non accenna a migliorare, anzi l’OCSE lancia l’allarme prevedendo la necessità di una nuova manovra finanziaria nel 2014; sulla stessa linea di pensiero anche Bankitalia che rivela un continuo calo dei redditi.
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Stipendi e accesso al credito
Sono cinque anni che le stime economiche vanno al ribasso, così come gli stipendi degli Italiani e quest’anno, secondo quanto rivelato dal vicedirettore di Bankitalia, Salvatore Rossi, «si profila una diminuzione anche più marcata di quella, del -2,5%, avutasi in occasione della recessione del 2009».
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In più le banche non vengono incontro alle famiglie: gli istituti bancari, anche loro in crisi, stanno applicando regole più stringenti per concedere credito e questo ha inevitabili effetti sulla liquidità delle famiglie italiane.
Economic outlook OCSE
Le stime dell’Economic outlook elaborato dall’OCSE nel 2012 e nel 2013 il PIL continuerà a scendere del -2,2% e del -1%. Vengono quindi riviste al ribasso le precedenti previsioni di un calo limitato al -1,7% e -0,4% rispettivamente per i due anni presi in considerazione. Effetti negativi, ravvisa l’Organizzazione internazionale, che si avvertiranno soprattutto su occupazione, salari e prezzi. Il tasso di disoccupazione raggiungerà quota 10,6% a fine 2012 per poi arrivare all’11,4% nel 2013 e all’11,8% nel 2014.
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Nel complesso questa situazione impedirà al Governo di raggiungere l’obiettivo che si era prefissato con l’ultima manovra finanziaria: il pareggio di bilancio. Anzi, «sia il deficit, sia il debito pubblico continueranno ad aumentare»: il rapporto tra deficit e PIL resterà del 3% nel 2012, del 2,9% nel 2013 e salirà al 3,4% nel 2014. Si stima poi un debito pubblico del 127% nel 2012, del 129,6% nel 2013 e del 131,4% nel 2014.
Buona parte delle difficoltà dell’Italia sono dovute ad una rilevante fonte di incertezza che «riguarda l’impegno del prossimo Governo a mantenere il percorso di consolidamento di bilancio e riforme strutturali favorevoli alla crescita». Per questo motivo l’OCSE stima la necessità di una nuova finanziaria nel 2014: «un’ulteriore stretta dei conti pubblici dovrebbe essere necessaria per intraprendere il cammino di riduzione del debito come previsto».
Il parere di Monti e Grilli
Di tutt’altro avviso il Governo italiano, dal premier Mario Monti al ministro dell’economia Vittorio Grilli. Per Monti l’Italia si sta «comportando molto bene nei mercati e il lavoro di questo Governo per garantire un percorso credibile per uscire dalla crisi e rimuovere l’incertezza dei mercati normalizzerà l’offerta e il costo del credito, come è già visibile nei bassi tassi di finanziamento».
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Per Grilli non ci sarà nessuna nuova manovra nel 2014 e se l’OCSE «ha messo dei condizionali dovrei guardare i loro dati con attenzione. Ma da una nostra prospettiva ritengo che noi avremo un bilancio in pareggio nel 2014».
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La fiducia delle imprese al contrario rispecchia esattamente lo scenario dipinto dall’OCSE e da Bankitalia, così come la domanda interna (che cala del -4,5% nel 2012 e si prevede un -1,9% nel 2013) e i consumi privati (-3,2% nel 2012 e -1,1% stimato per il 2013).