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La crisi economica non dà tregua alle imprese italiane: secondo l’ultima indagine dell’Osservatorio sulle crisi d’impresa di Cerved Group si stanno raggiungendo livelli record di fuoriuscite dal mercato: ben 200 aziende chiudono bottega ogni giorno. Ma le cattive notizie non sono finite: nel breve periodo è difficile che la situazione migliori.
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Nei primi nove mesi del 2012 sono uscite dal mercato 55mila imprese. La cifra più alta mai raggiunta negli ultimi 10 anni. I fallimenti hanno superato del +2% quelli del 2011, arrivando a quota 9mila; le procedure concorsuali non fallimentari il +7,3% arrivando a quota 1.500; le liquidazioni sono state invece 45mila (+0,3%).
Il dato peggiore riguarda poi la tipologia di aziende che fuoriescono dal mercato, non sono quelle meno efficienti bensì quelle sane e meglio capitalizzate.
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Le società di capitali che hanno deciso volontariamente di liquidare le proprie società sono infatti cresciute del +8,9% e tra queste 5.288 erano ritenute affidabili (in base al rating del Cerved group); 285 erano invece ritenute tra le meglio strutturate del mercato (+17% rispetto allo stesso periodo del 2011).
A livello settoriale a soffrire di più la crisi sono le imprese delle costruzioni (+9,9% rispetto allo stesso periodo di osservazione del 2011), del terziario (+6,3%) e dal manifatturiero (+1,5%).
A livello territoriale invece in cima alla lista ci sono Marche e Lombardia, dove il tasso di uscita è pari al 3,7%, seguite a stretto dalla Puglia (3,6%).
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