Federalismo: dietro front del Governo su alcune competenze legislative che ernao passate dallo Stato alle Regioni. Lo prevede il disegno di legge costituzionale illustrato dal premier Mario Monti gli enti locali a margine del Consiglio dei Ministri, che ha dunque dato il via libera alla riforma del Titolo V della Costituzione.
La riforma nasce dagli scandali di Rimborsopoli emersi in Lazio e in tante altre regioni d’Italia.
L’intervento, si legge in una nota di palazzo Chigi, «si è reso necessario viste le criticità emerse nel corso di questi anni; […] l’obiettivo è quello di apportare modifiche limitate ma significative dal punto di vista della regolamentazione dei rapporti fra lo Stato e le Regioni».
>> Vai agli approfondimenti sul Federalismo
In base al Ddl, a decidere su Energia e Trasporti sarà di nuovo lo Stato: tra le competenze che tornano allo Stato ci sono infatti «porti marittimi e aeroporti civili di interesse nazionale e internazionale, grandi reti di trasporto e navigazione; ordinamento della comunicazione; produzione, trasporto e distribuzione nazionale dell’energia».
>>Leggi le novità per il settore Energia
Ancora: rapporti internazionali e comunitari, armonizzazione dei bilanci pubblici e coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario diventano legislazione esclusiva dello Stato. Sui bilanci delle Regioni ci sarà inoltre anche il controllo da parte della Corte dei Conti.
Su Scuola e Sanità rimarranno materie i cui Regioni e Stato potranno entrambi legiferare, in libera concorrenza.
Al di là delle competenze, lo Stato rimarrà comunque garante dei diritti costituzionali e dell’unità della Repubblica grazie all’introduzione di una formula di “preminenza/salvaguardia”.
Per quanto riguarda le Regioni a Statuto speciale il Ddl prevede che in materia finanziaria l’autonomia queste rispettino il principio dell’equilibrio di bilancio ed il patto di stabilità.
Per il momento solo la Lega Nord si è espressa contrariamente sul ddl costituzionale che, tuttavia, o ricordiamo, per concretizzarsi a tutti gli effetti dovrà passare per un lungo e complesso iter parlamentare (che non esclude neppure io referendum) e che a questo punto potrebbe finire per essere materia di un un futuro governo.