La Legge di Stabilità 2013 è ormai prossima alla discussione in Consiglio dei ministri, per essere approvata entro il termine di legge del 15 ottobre.
Tra gli interventi più attesi, dal valore totale di quasi 20 miliardi di euro, c’è il probabile blocco degli aumenti IVA da attuare con nuovi tagli alla spesa come promesso dal Governo Monti, ed anche l’attribuzione dell’IMU ai Comuni.
Aumento IVA
Sull’IVA era giù intervenuto il decreto sulla Spending Review, ma l’aumento di 1 o 2 punti percentuali era stato solo rimandato al 2013. Ora si parla di bloccare l’imposta come richiesto dalle imprese, timorose di una possibile e conseguente crisi dei consumi, al contrario di quanto invece proposto dal FMI.
Leggi le proposte FMI su aumento IVA e riduzione cuneo fiscale
In tutto, per bloccare l’imposta sul valore aggiunto, il Governo dovrà reperire 6,56 miliardi di euro. Risorse che con tutta probabilità arriveranno da un taglio alle agevolazioni fiscali.
IMU: imposta Comunale
Con la Legge di Stabilità l’IMU potrebbe diventare definitivamente un’imposta Comunale. Attualmente metà del gettito IMU proveniente dalla tassazione sulla prima casa (per il 2012 sono previsti 3,28 miliardi di euro, su un totale di 20 miliardi) va allo Stato, ma questa ripartizione potrebbe presto cambiare.
In ogni caso una parte del gettito dei Comuni, sia IMU che riscosso con altre imposte, andrà comunque allo Stato che lo utilizzerà per il Fondo di riequilibrio volto ad assicurare a tutti i Comuni il finanziamento del livello minimo di servizi pubblici garantito per legge.
Possibile inoltre la ripartizione dell’IMU in due imposte distinte una destinata ai Comuni (IMU municipale) l’altra allo Stato (IMU erariale).
Altri provvedimenti
Possibile poi la destinazione di parte delle risorse al rifinanziamento della detassazione dei premi produttività, del fondo sociale per l’occupazione e degli ammortizzatori sociali, tra i quali anche la cassa in deroga.
Infine la Legge di stabilità aggiungerà nuove risorse per le spese insopprimibili (non ancora iscritte a bilancio che è necessario finanziare come quelle per le zone terremotate). Si tratta di circa 3 miliardi di euro che si aggiungono ai 2,5 miliardi di euro stanziati con la Spending Review.