Mentre i contribuenti sono alla presa con la seconda rata dell’IMU, nasce un piccolo giallo (l’ennesimo) relativo all’imposta sulla casa, che riguarda gli immobili della Chiesa.
Manca il decreto attuativo per far pagare l’IMU alla Chiesa, che come è noto è stata introdotta con il Cresci Italia (la legge sulle liberalizzazioni).
La tassa riguarda solo gli immobili della Chiesa in cui si svolgono attività commerciali. Ma per rendere operativa la norma, è necessario un decreto che avrebbe dovuto arrivare entro lo scorso mese di maggio e che, invece, ancora non c’è.
Al Ministero dell’Economia fanno sapere che non c’è nessuna marcia indietro da parte del Governo, il decreto arriverà a breve e renderà operativa la norma, in base alla quale la Chiesa (che era esente dall’Ici) inizierà a pagare l’IMU nel 2013.
I tempi, oltre che scaduti, sono stretti, nel senso che entro la fine del 2012 vanno presentati i modelli con cui si stabilisce l’esenzione della parte di immobili adibiti a uso non commerciale. Il gettito stimato dell’IMU alla Chiesa si attesta intorno ai 600 milioni di euro.
Va sottolineato che questo sull’IMU alla Chiesa non è l’unico decreto attuativo mancante fra i tanti relativi alle varie leggi emanate negli ultimi mesi: fra riforma del Lavoro (anche qui un termine già scaduto, sui congedi parentali per i papà), semplificazioni, liberalizzazioni, Salva Italia, Spending review e via dicendo, mancano all’appello qualcosa come 340 decreti. Rispetto ai circa 400 previsti dalle varie leggi, ne ne sono poco più di 50, in pratica il 13%.