Si stanno discutendo gli emendamenti al Decreto Sviluppo (DL 83/2012) alla Camera e l’Ance, Associazione nazionale costruttori edili, ha presentato la richiesta di modificare alcune norme sull’IMU e sul bonus per le ristrutturazioni edilizie.
La detrazione fiscale per le ristrutturazioni edilizie è stata portata dal 36% al 50%, così come quella per la riqualificazione energetica rispetto al “vecchio” 55%: un appiattimento che ha già suscitato molteplici proteste, considerato anche il limite temporale (solo fino al 2013) per godere dei maggiori sgravi per i lavori di ristrutturazione.
Ristrutturazioni edilizie
Le imprese costruttrici chiedono che la detrazione del 50% concessa per tutti gli interventi di ristrutturazione e l’acquisto di box pertinenziali dovrebbe essere estesa anche all’acquisto di abitazioni facenti parte di edifici ristrutturati integralmente dalla impresa edile che vende l’immobile.
Una misura, secondo le aziende edili dell’Ance, perfettamente in linea con gli obiettivi di riqualificazione urbanistica del territorio del Decreto Sviluppo, che incentiverebbe il recupero integrale degli edifici invece che dei singoli appartamenti.
IMU e compravendite
Per risollevare il settore edilizio sarebbe importante ridurre anche il carico fiscale sulle compravendite immobiliari nel caso in cui le unità siano destinate allo svolgimento dell’attività produttiva.
Viene poi riproposta l’esenzione IMU triennale sugli immobili invenduti da parte di imprese costruttrici.
L’Ance ha fatto notare più volte che si tratta di un fattore di discriminazione nei riguardi delle imprese edilizie, poiché tra i settori industriali l’IMU sugli immobili di proprietà delle imprese edili rappresenta l’unica forma di tassazione sull’invenduto.