Nel testo del decreto sulla Spending Review approvato in CdM arriva una nuova data per l’aumento IVA: luglio 2013 con un temporaneo incremento di 2 punti percentuali.
Non è chiaro cosa accadrà dopo, visto che la nota del Governo si limita a dichiarare che i tagli della Spending Review permetteranno di evitare l’aumento di due punti percentuali dell’IVA per gli ultimi tre mesi del 2012 e per il primo semestre del 2013.
Tra le ultime ipotesi al vaglio, ci potrebbe essere l’aumento al 23% e al 12% fino a al 31 dicembre 2013 (dunque per 6 mesi) per poi tornare a giù di un punto da gennaio 2014. Ma è tutto da vedere, visto che il vice ministro all’Economia, Vittorio Grilli, ha dichiarato che l’Esecutivo mira ad evitare del tutto l’aumento dell’imposta sul valore aggiunto.
Una misura, come noto, prevista dalla manovra finanziaria Monti con la quale l’IVA era già stata aumentata di un punto percentuale. La clausola di salvaguardia del Decreto Salva Italia, infatti, prevedeva che in caso di necessità – con l’obiettivo di sanare il deficit pubblico – l’IVA sarebbe potuta salire ancora di 1 o 2 punti percentuali ad ottobre 2012.
Una misura che però andrebbe ad intaccare ulteriormente la crisi dei consumi, e di conseguenza di molte imprese, e alla quale sono arrivate proteste da più fronti.
Inizialmente il Governo aveva annunciato che con le misure di risparmio contenute nel decreto sulla Spending Review si sarebbe scongiurato un ulteriore aumento dell’IVA, che secondo alcune interpretazioni sarebbe invece inevitabile. Dopo il balletto di ipotesi, quindi, alla fine ha prevalso un meccanismo diverso da quello previsto in precedenza.
Sullo sfondo, infine, resta il punto interrogativo della Legge di Stabilità 2013, che verrà discussa in Parlamento entro metà ottobre 2012, con la quale il Governo potrebbe anche decidere di eliminare del tutto gli aumenti IVA.