Le imprese italiane hanno scritto alla Commissione Europea per chiedere subito il via ad un’Europa federale e alla realizzazione di un patto per la crescita, in vista del Consiglio Europeo del 28-29 giugno.
A firmare la lettera, Giuseppe Mussari di ABI, Aldo Minucci di ANIA, Luigi Marino di Alleanza delle Cooperative, Giorgio Squinzi di Confindustria e Marco Venturi di Rete Imprese Italia.
Le imprese chiedono inoltre una garanzia comunitaria su una parte del debito pubblico per non vanificare gli sforzi di risanarlo profuso dagli Stati Membri e di continuare ad assicurare un adeguato flusso di liquidità all’economia.
Necessari poi un quadro normativo europeo di regolamentazione e vigilanza sul sistema finanziario ombra, un patto per la crescita con adeguati strumenti come i Project Bond e un patto europeo per l’unione bancaria.
Più in particolare si chiede «di adottare i provvedimenti necessari perché l’Europa diventi effettivamente una federazione di Stati, perché si ritorni allo spirito che aveva permesso di ricostruire sulle macerie della seconda guerra mondiale.
La lettera aperta al presidente UE, José Manuel Barroso, e al presidente del Consiglio UE, Herman Van Rompuy, è solo l’inizio di un pressing che le imprese stanno mettendo in atto, ha rivelato il presidente degli industriali: «ne partiranno altre in questi giorni.
È un pressing che stiamo cercando di fare sulla Commissione europea perché nel vertice del 28 e 29 di giugno si prendano le decisioni giuste che vadano nella direzione di farci ritrovare la crescita».
Il tempo delle decisioni è adesso, occorre agire subito per continuare ad assicurare un futuro di pace, di benessere, di crescita all’Europa».