Questa volta è Confindustria a sottolineare la preoccupazione per le sorti del nostro Paese, che sembra non riuscire a dare segni di ripresa dalla crisi economica.
Nonostante il “commercio mondiale vada meglio”, la crisi economica non si allontana, la domanda interna e i consumi diminuiscono più delle stime e l’export non decolla.
Questo il quadro critico della situazione italiana, rilevato dal Centro Studi Confindustria, che sottolinea: “l’aumento del numero di persone in cerca di occupazione conferma le difficoltà delle famiglie, mentre i margini delle imprese sono erosi dai maggiori costi unitari, anche del lavoro”.
Per questi motivi il PIL tra maggio e giugno subirà una flessione che potrebbe superare l’1%. D’altronde l’attività industriale è diminuita in aprile dello 0,6%, raggiungendo i livelli del novembre 2009.
Anche il mercato del lavoro mostra segnali di estrema difficoltà, con un calo degli occupati dello 0,2% ed una crescita del tasso di disoccupazione al 9,3% di marzo, ovvero l’1% in più rispetto ad agosto.
Probabilmente la percentuale di persone inattive, obbligate alla ricerca di un impiego, ha sbilanciato i tassi di disoccupazione, soprattutto tra le donne (+2,1% contro il +1,1% degli uomini).
Tra gli occupati, infine, le retribuzioni non hanno tenuta la crescita dei prezzi, registrando un +0,8% contro un +2,8% dei prezzi.