Il Consiglio dei Ministri del 23 marzo ha svolto un primo esame ma non ha varato la delega fiscale, rinviando il via libera per il provvedimento ad un prossimo CdM: «in ragione dei numerosi punti all’ordine del giorno, e tra questi in particolare la riforma del mercato del lavoro e il prossimo viaggio in Asia del Presidente del Consiglio, il Consiglio dei Ministri ha ritenuto opportuno rinviare ad una seduta successiva l’approvazione del testo finale. Ciò al fine di ponderare e analizzare con maggiore attenzione i dettagli tecnici della riforma fiscale», si legge in un comunicato ufficiale di palazzo Chigi.
Intanto, il testo analizzato in CdM non prevede nessuna modifica per le aliquote IRPEF, ma introduce novità dal punto di vista della riforma del catasto in relazione ai nuovi parametri di calcolo per l’IMU.
In generale il disegno di legge delega – legato al decreto di semplificazione fiscale – si compone di 17 articoli e prevede l’emanazione di più decreti legge, entro nove mesi dall’entrata in vigore della legge delega, per l’attuazione e la revisione di punti cruciali come IMU, revisione del sistema sanzionatorio e del contenzioso tributario, razionalizzazione dell’IVA, carbon tax e misure contro l’evasione fiscale.
Su questo ultimo punto il Governo prevede che il «gettito conseguente alla riduzione dell’evasione» venga utilizzato per la creazione entro un paio di anni di un fondo strutturale che alimenti gli sgravi fiscali.
In realtà la discussione sulla delega fiscale è stata rinviata a data da destinarsi anche perché alcuni ministri si sono opposti su alcuni punti della riforma del fisco. In prima fila il ministro dell’Agricoltura, Mario Catania, che ha chiesto chiarimenti sull’IMU per le aziende agricole.
«La riforma vuole correggere alcuni aspetti del sistema fiscale italiano per renderlo più equo e orientato alla crescita economica. Un primo punto importante è quello di dare maggior certezza al sistema tributario e, quindi, migliorare i rapporti con i contribuenti. A questo si aggiunge la volontà di proseguire nel contrasto all’evasione e all’elusione e al riordino dei fenomeni di erosione fiscale. Sul fronte dell’equità, un contributo sarà assicurato dalla riforma del catasto dei fabbricati, mentre su quello della crescita emerge la tassazione ambientale (green tax)».
Questo quanto dichiarato ufficialmente.