Assinform e Netconsulting hanno rilasciato le consuete anticipazioni sul Rapporto Assinform 2012, che dipinge un 2011 segnato da una persistente crisi dopo le performance negative del 2009/10.
Per il 2012 si prevede dunque un settore ICT ancora sofferente ma in recupero, grazie soprattutto alle tecnologie legate al Web e al boom di tablet ed e-reader.
Il 2011 ha visto il mercato italiano dell’ICT in calo del 3,6% rispetto all’anno precedente con una contrazione del 4,1% registrata in particolare dall’Information Technology. Peggio dell’Italia ha fatto solo la Spagna, con una contrazione del 5,3%, a fronte di una media Ue di +0,5%.
«Oltre alla restrizione della spesa pubblica in ICT che perdura da anni, sono state le imprese, che sostengono più del 90% della domanda d’informatica, a dover rivedere in modo consistente gli investimenti in innovazione It, operando tagli dell’ordine mediamente del 4,3% », ha spiegato Paolo Angelucci a Milano durante le anticipazioni del Rapporto.
Le previsioni per il 2012 mostrano un settore ICT ancora sofferente, seppure si preveda una lieve ripresa, con un trend intorno al -2,2%: stima che però potrebbe essere rivista al rialzo qualora l’Italia riuscisse a cogliere le opportunità dell’Agenda Digitale, il cui programma ufficiale è stato appena presentato a chiusura della consultazione pubblica avviata dalla Cabina di Regia predisposta allo scopo.
Scarica il documento ufficiale “Agenda digitale”
Bisognerebbe arrivare ad intendere l’Agenda Digitale «come agenda per la crescita, dotandosi di un piano operativo che detti regole e tempi certi per realizzare lo switch off digitale della PA e valorizzare, anche con adeguate politiche fiscali, quei segmenti emergenti di economia collegati all’uso del Web e alla diffusione dei servizi e dei contenuti digitali, che già oggi in Italia stanno creando nuovi modelli di business, start-up innovative, nuove occasioni di lavoro», ha spiegato Angelucci.
Da quest’anno, il Rapporto Assinform 2012 propone la visione del “Global Digital Market”, basata su una «riclassificazione, più ampia e diversificata, del settore ICT italiano, capace di osservare e misurare le nuove componenti della domanda digitale».
Ciò porta ad una valutazione del mercato di quasi 70 miliardi di euro (circa 11 miliardi di euro in più rispetto al perimetro tradizionale), e attenua la tendenza verso il basso con un trend di -2,2% nel 2011/10.
Particolare contributo spetterebbe al segmento software e al recente boom di tablet ed e-reader (+719%), per un valore complessivo di 131 milioni di euro.