Crisi economica, ancora contrazioni per le imprese italiane del Terziario: gennaio 2012 è stato l’ottavo mese consecutivo di difficoltà, anche se la flessione sembra aver leggermente rallentato: a segnalare la situazione ancora critica in Italia è Markit, che sottolinea il dato in controtendenza rispetto alla media dei Paesi dell’area Euro, che fanno registrare un’espansione, anche se lieve.
Italia: Terziario in contrazione
Più in particolare l’indice PMI (Purchasing Managers Index) destagionalizzato che riguarda il Terziario italiano a gennaio passa a 44,8 contro i 44,5 di dicembre 2011: un valore, quindi, ancora al di sotto della soglia dei 50 che segna il passaggio dalla contrazione alla crescita, nonché ben al di sotto delle aspettative degli esperti.
In aggiunta salgono i prezzi input e le aspettative sul business». Queste ultime sono risalite rispetto al minimo storico registrato a dicembre, nonostante permanga una certa diffidenza nei confronti delle azioni del Governo.
I prezzi input salgono ai massimi da settembre 2008, le nuove commesse passano dai 39,7 di dicembre ai 45,8 di gennaio che corrisponde alla situazione migliore registrata negli ultimi cinque mesi da Markit. Flessione più dolce anche per l’occupazione, che comunque ha continuato a scendere, come da 8 mesi a questa parte.
A contenere la contrazione dovuta alla crisi economica, rivela Phil Smith di Markit, sono state «l’attività, le nuove commesse e l’occupazione.
Eurozona: Terziario in ripresa
Al contrario, l’indice PMI composito dell’Eurozona registrato sempre da Markit ha superato nel mese di gennaio quota 50, salendo più precisamente a 50,4 contro i 48,3 di dicembre 2010. L‘economia del settore privato della zona Euro torna quindi a crescere, seppur di poco, cosa che non avveniva da agosto 2010.
In salita anche l’indice PMI del settore servizi sempre nella zona euro: si passa da 48,8 a 50,4. Un buon risultato anche se gli analisti avevano previsto che si arrivasse a quota 50,5. Le crescite maggiori si sono registrate in Germania, che passa a 53,7 partendo dai 52,4 di dicembre (le stime davano a gennaio 54,5) e Francia che passa a 52,3 dai 50,3 (51,7 stimato).