Le difficoltà incontrate in questi anni dalle imprese italiane sono la cartina tornasole della crisi economica che sta investendo il nostro Paese e non solo. E proprio in base alle dichiarazioni delle imprese Bankitalia ha misurato lo stato della crisi economica in Italia segnalando un «2012 in peggioramento».
Il 2% delle aziende coinvolte nell’indagine trimestrale di Bankitalia sulle aspettative di inflazione e crescita delle imprese segnala un miglioramento, mentre 3 su 4 segnalano un peggioramento della situazione economica generale in base al vissuto dell’appena terminato 2011.
In generale per il nuovo anno arriva l’avvertimento: nel 2012 i prezzi aumenteranno di +1,7%, «sostanzialmente in linea con le attese formulate in settembre (1,6%); tra i fattori che influenzeranno la dinamica dei listini, si riduce il contributo dei costi delle materie prime e del costo del lavoro, a fronte di una maggiore importanza assegnata alla variazione della domanda nel contenere le pressioni al rialzo», segnala la Banca d’Italia.
E gli aumenti sono già arrivati nel 2011 perché la maggioranza delle imprese ha rivelato di aver maggiorato i prezzi di vendita del 2,1% nell’arco dell’ultimo anno, pari al +1% rispetto a quanto segnalato dalla stessa Banca nell’indagine di settembre e del +1,4% sulle previsioni. Distorsioni frutto dei picchi registrati tra le imprese attive nel comparto dei servizi (+2,2%) e quelle residenti al Centro (3,0%).
In generale, il clima di sfiducia è diffuso, tanto tra consumatori quanto tra imprese anche sull’efficacia della manovra finanziaria, sullle politiche di sviluppo economico e sulle riforme del Decreto “Salva-Italia”.