La crisi dell’economia e i timori degli italiani per il futuro preannunciano un Natale 2011 dalle tonalità alquanto tenui, all’insegna della prudenza negli acquisti. Il calo nelle vendite legate alle festività non riguarderà comunque tutti i settori e l’incertezza si accompagna alla voglia di ripresa e alla speranza.
Secondo un’indagine Confesercenti-Swg, ben il 22% degli italiani pensa già ad un taglio del 50% sulle spese legate ai regali natalizi mentre solo un 4% prevede un aumento del budget destinato agli acquisti. A pesare sulla spesa v’è soprattutto la condizione economica familiare: il 64% degli intervistati spenderà meno per questo Natale e Capodanno rispetto all’anno passato.
Il calo delle vendite, seppure generale, sarà meno sentito da alcune categorie: ai primi posti tra i regali visti come punto d’unione tra gradimento e risparmio, gli alimentari (83%) – sopratutto vino e cibi – a cui segue l’abbigliamento (50% delle preferenze), i libri e i giocattoli. Gli elettrodomestici raccolgono il 18% delle preferenze, seguiti in coda da viaggi, gioielli e scooter.
Il settore legato alla tecnologia sembra confermare il suo trend positivo con consumi pressoché invariati rispetto al 2010. Al primo posto tra le preferenze degli italiani, accessori e utility per computer (11%), seguiti dai Pc portatili che tuttavia perdono 3 punti percentuali rispetto al 2010 e rappresentano oggi il 7% delle preferenze.
Il tablet costituisce l’oggetto del desiderio tecnologico per questo Natale, soprattutto nella fascia 25-34 anni. Nei sogni degli italiani non c’è tuttavia spazio solamente per l’iPad di Apple (4% delle preferenze): aumenta sensibilmente infatti il gradimento dei tablet non a marchio Apple, che passano al 6% guadagnando ben 5 punti percentuali rispetto al 2010.
«L’austerità sarà la cifra del Natale dei laureati e dei 45-54enni; si attendono invece un Natale di svolta soprattutto i giovanissimi», conclude Confesercenti. «Se confrontato con il Natale precedente, quello del 2011 rimarrà uguale per il 42%, mentre sarà peggiore per il 33%, l’8% in più rispetto a quello dello scorso anno».