Il Paese è di nuovo in recessione: l’industria italiana non ha superato la crisi economica, almeno stando ai dati del quarto trimestre del CSC, il Centro Studi Confindustria. In particolare, la flessione è stata del -2.4% e per il prossimo futuro la situazione dell’industria non sarà roseo.
A causa della crisi economica e Pmi del comparto manifatturiero si fermano ai livelli più bassi dalla metà del 2009, con la componente produzione che segnala una forte contrazione (-2% da Agosto). Male anche gli ordini, che continuano a registrare la diminuzione più marcata dall’aprile 2009 (39.4), in calo del 6.4% rispetto ad agosto.
In ogni caso è tutta l’Europa ad essere in crisi, con l’indicatore Ocse in calo dell’1,0% in ottobre, anticipando una recessione che non finirà prima di metà 2012.
I governi UE, compreso quello italiano, non sembrano riuscire a rispondere in modo adeguato alla crisi dei debiti, creando anche difficoltà nell’azione della Bce.
Il costo medio del debito pubblico si innalza gradualmente dal 4.6% del 2011, al 5.1% nel 2012 al 5.6% nel 2013.
In questa difficile situazione cresce la sfiducia sulle condizioni economiche, con giudizi in picchiata per il quarto trimestre ed un saldo a -34.3% in settembre, da -2.7% in giugno.