Per scongiurare il rischio recessione, il Governo Monti dovrà varare una manovra finanziaria da 11 miliardi di euro: a chiederlo, il commissario Ue agli Affari economici, Olli Rehn, nel suo dossier sull’Italia (rapporto “Addressing Italy’s high-debt/low-growth challenge”) presentato domani a Bruxelles.
Rehn promuove il piano di Governo Monti, in buona sostanza, ma ricorda che in Italia la possibilità di default è alta, e senza misure adeguate rischia di concretizzarsi, così come anche l’Ocse ha formalmente dichiarato rivedendo le stime al ribasso per la crescita economica italiana nel 2012.
Secondo Rehn, i problemi dell’Italia sono strutturali, e non possono ascriversi soltanto alla crisi economico-finanziaria mondiale.
I punti a favore dell’Italia è, se non altro, il suo elevato tasso di risparmio e il sostegno di un sistema bancario piuttosto solido.
A citare il documento Rehn sono anticipazioni di stampa, secondo cui emerge la richiesta del commissario Rehn di misure per il contrasto dell’evasione fiscale e per la tassazione su consumi e proprietà piuttosto che sul reddito. In tema di riforma delle pensioni, la richiesta Ue è di sospendere l’indicizzazione automatica degli assegni all’indice dei prezzi (se non per quelli di ammontare minore) se si proseguirà con un PIL negativo. Infine, per quanto concerne la riforma del mercato del lavoro, si chiede “meno rigidità”.
Se l’Italia non riuscirà a centrare l’obiettivo del pareggio di bilancio nel 2013, non riuscirà a ottenere quella credibilità che è l’unica arma a sua disposizione per una crescita robusta nel medio e lungo termine.
La palla passa dunque a Mario Monti.
Intanto, il monitoraggio UE e BCE non si ferma dopo il primo rapporto, i dossier saranno prodotti a cadenza trimestrale.