Assinform: è crisi per IT e ICT in Italia. Tengono Software e Tlc

di Alessandro Vinciarelli

11 Marzo 2009 12:10

logo PMI+ logo PMI+
Il rapporto Assinform 2009 evidenzia come anche il comparto IT subirà nel 2009 gli effetti della crisi economica. Si stima una crollo del 6%, mentre le TLC potrebbero crescere dell' 1%

Le anticipazioni del Rapporto Assinform 2009 non lasciano speranze: l’impatto della crisi si farà sentire anche nei settori finora più solidi, compreso il comparto IT che potrebbe perdere anche il 5,9%.

In realtà, le stime 2009 sull’andamento dell’interomercato ICT prevedono un calo del 1,3%, risultando meno critiche rispetto alla singola previsione IT ma comunque negative.

Un po’ meglio per il settore delle TLC, le cui imprese dovrebbero tornare a registrare una crescita, seppur modesta, pari a circa lo 0,7%.

Sembra davvero essere l’Informatica a registrare il crollo, sotto il peso del forte ridimensionamento della domanda delle imprese e degli investimenti IT da parte di aziende private ma anche pubbliche(-0,5%). Il tutto, senza contare la battuta d’arresto dell’interesse degli utenti nel mercato consumer, complice l'”effetto recessione”.

Le analisi per singolo settore evidenziano come le maggiori criticità si registrino nel comparto Hardware (- 6,4%) e Servizi (- 6,7%).

In dettaglio, a “cedere” sono i desktop, sconfitti dagli emergenti netbook e dai notebook ancora abbastanza stabili: con solo 2,21 milioni di unità in distribuzione, perderanno il 4,7%. Anche Server e Mainframe frenano, insieme a Storage e Stampanti.

Segnali di ottimismo, invece, per il segmento Software che sembra tenere, grazie anche all’avanzata degli Applicativi (+2,5%), Middleware (+5,7%) e Software di sistema (+3,2%)

In ogni caso, l’andamento critico dell’IT è evidente anche analizzando i dati occupazionali registrati lo scorso anno: se dopo il primo trimestre erano calcolare 412.000 unità, il terzo trimestre aveva invece rilevato 377.000 unità, con un calo del 7%. Ancora più evidente è il confronto con il quarto trimestre, dove le unità erano 359.000, ovvero l’11% in meno rispetto al primo quadrimestre.