Abbiamo sentito parlare per decenni di obbligazioni. Ora sentiamo usare questo termine per definire titoli che poco hanno a che vedere con i titoli di debito tradizionali. Ieri abbiamo visto che esistono obbligazioni il cui rendimento dipende dall’andamento di una certa attività. Non è il solo caso di obbligazioni “non tradizionali”. Quelle “normali” vengono ora chiamate nel gergo bancario “senior“. E questi titoli hanno il vantaggio, in caso di liquidazione di un’impresa di avere diritto ad essere pagati prima degli azionisti.
Esistono però altre obbligazioni – quelle che vengono chiamate “subordinate” – che nel caso di liquidazione o fallimento dell’emittente vengono rimborsate solo dopo aver pagato i creditori ordinari, compresi i possessori delle obbligazioni senior. Questo tipo di bond vengono trattati alla stregua del capitale, e spesso infatti vengono emessi al posto di azioni perché rappresentano un’alternativa meno costosa per l’azienda emittente.
Visto che alcuni di questi titoli per di più pagano una cedola solo se l’azienda è in utile, dovrebbero garantire remunerazioni notevolmente superiori a quello delle obbligazioni senior. Come molti di voi avranno già immaginato “non sempre” – uso un eufemismo – questo avviene.