Imprenditoria straniera in crescita

di Barbara Weisz

4 Agosto 2017 09:00

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L'imprenditoria straniera cresce del 65% in cinque anni, Cina, Bangladesh, Pakistan, Egitto, un terzo sono donne: indagine Osservatorio nazionale inclusione finanziaria dei migranti.

Una crescita boom del 65% in cinque anni, con un passo medio superiore al 1% annuo: sono i dati relativi all‘imprenditoria straniera in Italia dell’Osservatorio nazionale sull’inclusione finanziaria dei migranti (iniziativa di Associazione bancaria italiana e ministero dell’Interno, gestita dal Centro studi di politica internazionale CeSpi). Dall’indagine emerge che la popolazione immigrata è sempre più attiva nel lavoro autonomo e nella piccola e media imprenditoria, e si sta rivelando capace di contribuire all’economia del Paese. Un dato interessante riguarda l’alta partecipazione femminile: un terzo degli imprenditori immigrati sono donne.

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I dati: nel 2010 i conti correnti intestati a imprenditori stranieri erano 74mila 237, nel 2015 sono risultati 122mila 494, con un tasso di crescita medio annuo del 10,5%. I conti con più di cinque anni di anzianità intestati a imprenditori stranieri rappresentano il 37% del totale (il 18% nel 2010), indice di una crescente stabilità del rapporto con la banca. Le attività con imprenditrice al vertice rappresentano circa il 32% dell’area small business con titolare straniero (nel 2011 erano il 27%), registrando negli ultimi 4 anni tassi di crescita superiori (mediamente di 5 punti percentuali) rispetto alla media del segmento imprenditoria immigrata nel suo complesso.

Per quanto riguarda la distribuzione geografica si conferma una maggiore concentrazione nel Nord Italia, con il 67% dei correntisti imprenditori, mentre il 23% sono concentrati nel Centro e il rimanente 10% al Sud (in crescita rispetto al 6% rilevato nel 2011). Le comunità con maggiore incidenza dei conti small business sul totale dei conti correnti intestati a cittadini immigrati provengono da Cina (15,1%), Bangladesh (8,7%), Pakistan (8,3%), ed Egitto (4,4%). Le comunità coi maggiori incrementi per titolarità di impresa provengono da Nigeria (+38%), Senegal (+37%), Bangladesh (+34%).

I dati sono in linea con quelli di Unioncamere, che fotografano a loro volta un mercato in crescita, a fine marzo 2017 le aziende a guida straniera erano 575mila, il 9,5% degli iscritti ai registri delle Camere di commercio italiane. Nell’indagine Unioncamere – Infocamere, tra i paesi di provenienza degli imprenditori immigrati il più rappresentato è il Marocco, con 68.459 imprese individuali, seguito da Cina (51.077 imprese) e Romania (con 48.570).