Niente manovra bis, l’Italia farà ulteriori sforzi per aggiustare i conti pubblici inserendoli nel DEF di aprile, alcune misure potranno arrivare anche prima: per un quarto saranno tagli di spesa, per il resto maggiori entrate. I tagli saranno operati tramite riordino di agevolazioni fiscali, aumento accise, interventi IVA (es.: reverse charge) ma senza aumento aliquote. Quanto alle maggiori entrate, si punta sulla lotta all’evasione, e sono queste le misure che il governo potrebbe decidere prima del Def.
Così il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, risponde alla lettera UE sullo scostamento dei conti pubblici dai parametri comunitari, inviando anche (come richiesto da Bruxelles), un “rapporto sui fattori rilevanti” che influenzano la dinamica del debito pubblico italiano.
In realtà la giornata di ieri registra anche una certa delusione di Bruxelles per la risposta, meno dettagliata del previsto in materia di misure che l’Italia intende adottare per ridurre di 0,2 punti il rapporto Deficit/PIL.
E una parziale marcia indietro di Padoan che, in un question time alla Camera, ha assicurato l’intenzione di voler evitare procedure di infrazione, eventualmente anche adottando provvedimenti prima di aprile.
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Le misure allo studio per portare il Deficit/Pil al 2,1% (dal 2,3% attualmente indicato): si interverrà sulle tasse indirette ma senza alzare l’IVA. Piuttosto, si proseguirà sulla strada della lotta all’evasione fiscale con meccanismi del tipo reverse charge. Per quanto riguarda i tagli, il 90% saranno risparmi sui consumi intermedi, che significa spending review su acquisti della PA, il restante 10% sarà frutto della riduzione di incentivi fiscali. Tutto questo non confluirà in una manovra economica straordinaria ma nel Documento di Economia e Finanza (DEF).
Il Ministro Padoan difende le politiche economiche fin qui adottate dall’Italia, ribadendo l’impegno del governo a puntare sulle riforme strutturali per supportare la crescita (Giustizia, Lavoro, PA). L’Italia, spiega il ministero a Bruxelles, è una paese ancora alle prese con bassa crescita, che deve trovare il giusto equilibrio fra stimoli per la ripresa e riduzione del debito. Sta affrontando gravi emergenze, in primis il terremoto e il maltempo delle ultime settimane, che comportano una spesa intorno al miliardo, che comunque è fuori dai vincoli di bilancio. Una nota positiva potrebbe arrivare dal PIL definitivo 2016, forse un po’ più alto dello 0,8% previsto.