Peggiorano gli indicatori economici per i prossimi anni: in base alla nota di aggiornamento del DEF 2016, la crescita si fermerà allo 0,8% contro l’1,2% previsto di aprile, il PIL arriverà all’1% solo l’anno prossimo, sempre con qualche decimale in meno rispetto alle stime precedenti (1,4%). Nel documento di economia e finanza, l‘indebitamento netto 2016 è visto al 2,4% (era al 2,3 in aprile), mentre l’obiettivo 2017 è al 2%. Infine il debito sale: il 2016 si chiuderà al 132,8% (contro il precedente 132,4%), l’anno prossimo scenderà al 132,2%, ma anche qui la stima precedente era più ottimista (130,9%).
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Legge di Bilancio
All’interno dei margini previsti dal DEF appena approvato si muoverà la Legge di Stabilità 2017: gli indicatori contenuti nel documenti tengono, evidentemente conto, delle misure previste per la manovra, a partire dallo stop alle clausole di salvaguardia contro l’aumento IVA e dagli incentivi fiscali alle imprese.
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Richieste UE
Matteo Renzi, ha poi spiegato che l’Italia chiederà all’Europa un’ulteriore flessibilità di 0,4 punti, per sisma e misure per l’immigrazione. Nel caso in cui la richiesta fosse accolta, il deficit PIL 2017 salirebbe al 2,4%, ma ci sarebbe più spazio in bilancio per destinare risorse alle popolazioni colpite dal terremoto e alla gestione dell’immigrazione (circa 9-10 miliardi). Per il momento, l’Italia non ha usato margini di flessibilità aggiuntivi rispetto ai paletti europei:
“perché con una decisione che non ci convince si è deciso che vale una sola volta e noi l’abbiamo utilizzata lo scorso anno – ha spiegato il premier. Per me è un errore, c’è uno 0,4% massimo di circostanze eccezionali che è altra cosa rispetto alla flessibilità e riguarda elementi che nessuno può contestare che sono sisma e immigrazione».