Dieci azioni europee per formare competenze, anche digitali, adeguate al mondo del lavoro del terzo millennio favorendo l’incontro fra domanda e offerta, su cui pesa il seguente disallineamento: molti Europei qualificati non hanno un lavoro adeguato alla qualifica, molte imprese non trovano risorse con competenze adeguate. Per questo la Commissione Europea ha messo a punto un’agenda per le competenze (Skill agenda for Europe), a tutela dei 70 milioni di Europei a rischio povertà ed esclusione sociale per il gap di competenze.
=> Soft skill, le competenze richieste in azienda
La Commissione promuove dunque 10 azioni: le prime 4 subito e le altre dal 2017.
- Garanzia delle Competenze: livello minimo e titolo di istruzione secondaria superiore;
- Quadro UE delle qualifiche: revisione EQF per una migliore spendibilità sul mercato;
- Coalizione digitale: stati, istituzioni e imprese assieme per sviluppare competenze e professionalità;
- Cooperazione settoriale: innalzamento livello e contrasti di carenze specifiche;
- Competenze paesi terzi: strumenti per richiedenti asilo, rifugiati, migranti;
- Europass: revisione quadro, per migliorare incontro domanda e offerta;
- Formazione professionale: corsia preferenziale, anche al training sul lavoro;
- Guida delle Competenze: da rinnovarsi in base al quadro attuale;
- Rapporto Scuola-Lavoro: nuovo Osservatorio;
- Fuga di cervelli: piano di contrasto.
Nel frattempo la Commissione ha elaborato due quadri specifici per garantire un’interpretazione comune e promuovere le competenze digitali e imprenditoriali.