Secondo quanto emerso dall’Osservatorio Contract Logistics, la logistica contro terzi in Italia, ovvero il fatturato degli operatori al netto del valore del sub-appalto, continua a crescere: le maggiori opportunità sono offerte dai servizi logistici avanzati e a supporto della multicanalità, ovvero l’affiancamento dell’online ai canali di vendita esistenti.
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Dopo un calo registrato nel 2013, nel 2014 la Contract Logistics in Italia ha fatto registrare un fatturato di 77,3 miliardi di euro pari al +1,8%, nel 2015 il fatturato è salito a 78,3 miliardi (+1,4%), per il 2016 la crescita è prevista a 80,9 miliardi (+1,8%). Nel 2013 solo il mercato della logistica conto terzi valeva 42,6 miliardi di euro (+1,6%), pari al 39,1% del valore complessivo della logistica. Quest’ultima valeva nel complesso 109 miliardi di euro, tra costi in-house e in outsourcing.
Opportunità di sviluppo
Il Direttore scientifico dell’Osservatorio Contract Logistics, Gino Marchet, ha commentato i risulti emersi sottolineando come oggi la logistica conto terzi in Italia debba fare i conti con la sfida dell’efficienza e debba supportare nuovi mercati e servizi per le aziende:
«Le maggiori opportunità di sviluppo per il futuro provengono dalla multicanalità, di fronte alla crescita ineludibile del commercio elettronico, e dall’offerta di servizi logistici avanzati, quelle attività poco terziarizzate in Italia che richiedono un’evoluzione delle competenze dei fornitori.
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Le tipologie di “servizi logistici avanzati” identificati dall’Osservatorio Contract Logistics sono 9:
- Advanced co-packing;
- Assemblaggio/Lavorazione dei prodotti;
- Gestione del flusso di materiali all’interno di stabilimenti produttivi;
- Gestione delle scorte;
- Vendor Managed Inventory;
- Integrated Customer Service;
- Tentata vendita;
- eCommerce;
- Order to cash (gestione dei pagamenti e del recupero dei crediti).
Sul fronte della multicanalità a frenarne il ricorso sono essenzialmente gli elevati costi fissi legati alla gestione dell’iniziativa, per il 62% dei rispondenti, e l’incertezza sulla stima del costo logistico, per il 31%. Per Gino Marchet, Direttore scientifico dell’Osservatorio Contract Logistics:
«L’evoluzione della logistica multicanale del futuro riguarderà certamente la tipologia delle strutture logistiche, i servizi offerti e l’assetto della rete distributiva, ma un ruolo chiave sarà ricoperto dai depositi di prossimità, sempre più punto di contatto con il consumatore finale – commenta. La soluzione del futuro si può chiamare “omnicanalità”: il consumatore è al centro del processo e a seconda delle modalità di acquisto/consegna scelte viene servito attraverso circuiti logistici diversi».
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Outsourcing
Le scelte di outsourcing delle aziende committenti sono piuttosto variegate, dalla terziarizzazione di parti o interi processi logistici, alla completa o parziale autonomia decisionale lasciata al fornitore, alla scelta di affidarsi a più o meno fornitori. Nel dettaglio:
- il 23% delle aziende ricorre ad un approccio “Full Strategic Outsourcing”: alta autonomia del fornitore, alta estensione di attività date al singolo fornitore, fino all’introduzione di linee di personalizzazione dei prodotti;
- il 12% ha un approccio alla terziarizzazione di “Full Commodity Outsourcing”: bassa autonomia del fornitore, bassa estensione di attività date al singolo fornitore;
- il 45% dei committenti preferisce lavorare con pochi fornitori (uno o due);
- il 55% con molti fornitori, anche 30 nei casi in cui sono coinvolti direttamente anche gli autotrasportatori.
Damiano Frosi, Ricercatore senior dell’Osservatorio Contract Logistics, spiega:
«Sebbene i committenti si ritengano mediamente soddisfatti delle scelte di terziarizzazione, il modello seguito non corrisponde al preferito. È stato chiesto ai diversi manager delle aziende committenti di indicare quale modello di outsourcing sceglierebbero: è emersa una forte preferenza in prospettiva per un maggior ricorso allo Strategic Outsourcing».