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Logistica: crescita guidata da servizi e multicanalità

di Francesca Vinciarelli

1 Febbraio 2016 11:07

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Continua la crescita della logistica conto terzi in Italia: i dati dell'Osservatorio Contract Logistics che rivela dove risiedono le maggiori opportunità di sviluppo.

Secondo quanto emerso dall’Osservatorio Contract Logistics, la logistica contro terzi in Italia, ovvero il fatturato degli operatori al netto del valore del sub-appalto, continua a crescere: le maggiori opportunità sono offerte dai servizi logistici avanzati e a supporto della multicanalità, ovvero l’affiancamento dell’online ai canali di vendita esistenti.

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Dopo un calo registrato nel 2013, nel 2014 la Contract Logistics in Italia ha fatto registrare un fatturato di 77,3 miliardi di euro pari al +1,8%, nel 2015 il fatturato è salito a 78,3 miliardi (+1,4%), per il 2016 la crescita è prevista a 80,9 miliardi (+1,8%). Nel 2013 solo il mercato della logistica conto terzi valeva 42,6 miliardi di euro (+1,6%), pari al 39,1% del valore complessivo della logistica. Quest’ultima valeva nel complesso 109 miliardi di euro, tra costi in-house e in outsourcing.

Opportunità di sviluppo

Il Direttore scientifico dell’Osservatorio Contract Logistics, Gino Marchet, ha commentato i risulti emersi sottolineando come oggi la logistica conto terzi in Italia debba fare i conti con la sfida dell’efficienza e debba supportare nuovi mercati e servizi per le aziende:

«Le maggiori opportunità di sviluppo per il futuro provengono dalla multicanalità, di fronte alla crescita ineludibile del commercio elettronico, e dall’offerta di servizi logistici avanzati, quelle attività poco terziarizzate in Italia che richiedono un’evoluzione delle competenze dei fornitori.

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Le tipologie di “servizi logistici avanzati” identificati dall’Osservatorio Contract Logistics sono 9:

  1. Advanced co-packing;
  2. Assemblaggio/Lavorazione dei prodotti;
  3. Gestione del flusso di materiali all’interno di stabilimenti produttivi;
  4. Gestione delle scorte;
  5. Vendor Managed Inventory;
  6. Integrated Customer Service;
  7. Tentata vendita;
  8. eCommerce;
  9. Order to cash (gestione dei pagamenti e del recupero dei crediti).

Sul fronte della multicanalità a frenarne il ricorso sono essenzialmente gli elevati costi fissi legati alla gestione dell’iniziativa, per il 62% dei rispondenti, e l’incertezza sulla stima del costo logistico, per il 31%. Per Gino Marchet, Direttore scientifico dell’Osservatorio Contract Logistics:

«L’evoluzione della logistica multicanale del futuro riguarderà certamente la tipologia delle strutture logistiche, i servizi offerti e l’assetto della rete distributiva, ma un ruolo chiave sarà ricoperto dai depositi di prossimità, sempre più punto di contatto con il consumatore finale – commenta. La soluzione del futuro si può chiamare “omnicanalità”: il consumatore è al centro del processo e a seconda delle modalità di acquisto/consegna scelte viene servito attraverso circuiti logistici diversi».

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Outsourcing

Le scelte di outsourcing delle aziende committenti sono piuttosto variegate, dalla terziarizzazione di parti o interi processi logistici, alla completa o parziale autonomia decisionale lasciata al fornitore, alla scelta di affidarsi a più o meno fornitori. Nel dettaglio:

  • il 23% delle aziende ricorre ad un approccio “Full Strategic Outsourcing”: alta autonomia del fornitore, alta estensione di attività date al singolo fornitore, fino all’introduzione di linee di personalizzazione dei prodotti;
  • il 12% ha un approccio alla terziarizzazione di “Full Commodity Outsourcing”: bassa autonomia del fornitore, bassa estensione di attività date al singolo fornitore;
  • il 45% dei committenti preferisce lavorare con pochi fornitori (uno o due);
  • il 55% con molti fornitori, anche 30 nei casi in cui sono coinvolti direttamente anche gli autotrasportatori.

Damiano Frosi, Ricercatore senior dell’Osservatorio Contract Logistics, spiega:

«Sebbene i committenti si ritengano mediamente soddisfatti delle scelte di terziarizzazione, il modello seguito non corrisponde al preferito. È stato chiesto ai diversi manager delle aziende committenti di indicare quale modello di outsourcing sceglierebbero: è emersa una forte preferenza in prospettiva per un maggior ricorso allo Strategic Outsourcing».